Stretta sui videogiochi in Cina: non più di 3 ore ogni settimana

La Cina mette un freno ai videogiochi: i minori di 18 anni non potranno giocare più di 3 ore ogni settimana.

Una misura drastica, che il governo cinese ha ritenuto necessaria per combattere un fenomeno di dipendenza i cui danni sono paragonabili a quelli dell’oppio.

Inoltre, sarà vietato il gioco online nelle ore notturne, dopo le ore 22:00. È noto da anni che l’utilizzo di videogiochi in tarda serata riduce drasticamente la qualità del sonno. Queste restrizioni si applicheranno a pc e console, ma anche a tutti gli smartphone.

“I ragazzi sono il futuro del nostro paese. Proteggere la loro salute fisica e mentale è un nostro interesse vitale e significa prendesi cura delle nuove generazioni”. Con queste parole la National Press and Publication Administration, l’ente regolatore cinese, ha accompagnato il drastico provvedimento.

In Cina, oltre il 60% dei ragazzi si diverte con i videogiochi e più del 10% li utilizza per oltre due ore al giorno: un dato allarmante, che ha spinto il governo ad agire.

La dipendenza da videogiochi è un fenomeno ben conosciuto da psicologi, educatori e insegnanti, che da più di trent’anni si misurano con videogiochi sempre più appassionanti, che attraggono i ragazzi e li intrappolano nei loro mondi virtuali. Negli Stati Uniti la dipendenza da videogiochi è una delle principali cause di abbandono di college e università.

La dipendenza da videogiochi (video game addiction) non è fantasia: dal 2019 è inclusa come patologia nell’elenco ICD-11, curato dall’OMS. Si tratta di un problema educativo concreto, che non possiamo più ignorare.

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Fonte: www.reuters.com

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