LA STORIA DI SOPHIE GERMAIN

sophie germain

C’era una volta una fanciulla che passava le giornate a studiare. Si chiamava Sophie e la sua passione era la matematica. Aveva scoperto la scienza dei numeri girovagando nella biblioteca del padre, un ricco mercante con la passione per i libri. Sophie trascorreva la maggior parte del suo tempo in quel luogo silenzioso e pieno di polvere, con la testa china su pesanti volumi ingialliti.

Un giorno, le capitò tra le mani un libro molto antico: narrava la storia della morte di Archimede, un famoso matematico siracusano, autore di molte scoperte ed invenzioni. Si dice che Archimede fosse così concentrato su un problema geometrico da non accorgersi delle incalzanti domande di un soldato dell’esercito che aveva invaso la città di Siracusa. Il soldato, irritato dalla sua indifferenza, lo uccise con un colpo di spada.

“La matematica può rapirti a tal punto da farti dimenticare il mondo intorno a te”, pensava affascinata Sophie. E così, formula dopo formula, teorema dopo teorema, divenne anche lei una matematica. Studiava di notte, portando di nascosto i libri nella sua camera. “Non se ne parla proprio, la matematica non è cosa da signorine – le ripetevano costantemente, ma senza troppi risultati, i suoi genitori – Lascia perdere e pensa a studiare il galateo, altrimenti non troverai marito!”.

Ma Sophie, ostinata come poche, non li ascoltò nemmeno per un minuto: “I numeri sono la mia vita e saranno i miei compagni di avventure”. Purtroppo, il mondo non era dello stesso avviso: una donna non poteva iscriversi ai corsi di matematica dell’Università, anche se era brava come Sophie.

Che fare? La ragazza inventò uno stratagemma geniale almeno quanto le sue trovate matematiche: scelse il nome di uno studente che aveva abbandonato gli studi e lo usò, fingendosi uomo. Fu così che Sophie divenne Antoine. Certo, non poteva frequentare le lezioni, ma si era organizzata per recuperare le dispense e studiare, presentando puntualmente strabilianti elaborati ai suoi professori.

Passava il tempo e Sophie diventava sempre più brava: in lei c’era il forte desiderio di potersi confrontare con il Professor Gauss, il più grande studioso della sua epoca. Ma come fare, visto che era una donna e nessuno l’avrebbe presa in considerazione? Sophie utilizzò per la seconda volta il suo falso nome, tornando ad essere Antoine. Così iniziò a scrivere al Professor Gauss, raccontando le sue scoperte, chiedendo consigli, imparando nuove cose. E lui le rispondeva interessato: che gioia!

Tuttavia, la felicità di Sophie durò poco: l’esercito nemico invase la città dove viveva il Professor Gauss. Temendo che gli toccasse la stessa sorte di Archimede, Sophie chiede aiuto ad un generale, amico del padre, implorandolo di proteggere il suo amico di penna. Il generale mantenne la promessa e il Professor Gauss ebbe salva la vita.

Fu solo allora che Sophie gli svelò la sua vera identità: temeva l’ira del Professor Gauss, avendolo preso in giro per anni. Ma ricevette, sorpresa, solo elogi e complimenti.
“La matematica è molto democratica, Sophie – le disse l’amico – Ama chi la vuole amare, si svela a chi desidera comprenderla. Uomo o donna che sia”.
Da quel momento, Sophie riprese a studiare con passione ed impegno ed ancora oggi viene ricordata come una delle più grandi matematiche della storia.

Il racconto è liberamente ispirato alla vita di Sophie Germain e alla sua corrispondenza epistolare con il Professor Carl Gauss

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