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A cosa servono le emozioni positive?

a cosa servono le emozioni positive

Perché le emozioni positive sono utili? Le emozioni negative, per farti un esempio, predispongono il corpo ad una certa reazione: la rabbia ci spinge ad attaccare un avversario, la paura a fuggire, il disgusto a evitare il contatto con determinati cibi o sostanze. Si tratta di emozioni che hanno la funzione di salvarci la vita da potenziali pericoli. E le emozioni positive? La gioia, l’orgoglio e l’amore non generano comportamenti in modo altrettanto marcato. Proprio quest’assenza di comportamenti ha costituito per anni un ostacolo difficile per i ricercatori che affrontavano il tema delle emozioni positive.

La broaden-and-build theory sulle emozioni positive
Barbara Fredrickson, dopo una serie di controlli sperimentali rigorosi, ha proposto una teoria alternativa, conosciuta come broaden-and-build theory (teoria dell’ampliamento-costruzione). Secondo la teoria della Fredrickson, le emozioni positive non hanno il compito di generare un determinato comportamento. Al contrario, predispongono la mente all’apprendimento, la rendono molto più ricettiva agli stimoli. Le emozioni positive costruiscono un bagaglio di risorse intellettuali, sociali, psicologiche e fisiche che rimarranno a disposizione dell’individuo. Una persona che prova uno stato emotivo positivo, è naturalmente portata ad approfondire e apprendere, costruendo conoscenza e abilità; questo è quanto è emerso dalle ricerche condotte in laboratorio.
Questa teoria, inoltre, contestualizza la natura rapida e transitoria delle emozioni positive: nessuno di noi può vivere in uno stato perenne di gioia, di orgoglio o di gratitudine. Proprio come le emozioni negative, anche quelle negative sono transitorie. Tuttavia, durante il loro breve ciclo vitale, queste emozioni permettono di costruire risorse che permetteranno, anche dopo la loro scomparsa, di vivere con maggior soddisfazione la propria vita.

Le applicazioni pratiche della teoria
La teoria della Fredrickson è fondamentale per il mondo dell’educazione e della scuola: infatti, ci offre la possibilità di rendere più efficaci i nostri programmi educativi attraverso la ricerca di un ambiente capace di generare emozioni positive (ambiente di apprendimento positivo).
Alcuni studiosi si sono concentrati sulle pratiche utili per generare emozioni positive; quella che ha ottenuto il maggiore riscontro scientifico è il cosiddetto reliving, ovvero la rievocazione di un momento in cui abbiamo sperimentato delle emozioni positive. Un esercizio efficace è la scrittura di un ricordo: scrivere a proposito di un momento in cui abbiamo sperimentato delle emozioni positive intense e uno stato di profondo benessere ci permette di rievocare quelle sensazioni, quelle emozioni. Bastano poche righe; l’importante, è che l’esercizio sia svolto con autenticità, cercando di rievocare il ricordo in modo vivido. In questo modo, ci predisporremo ad imparare di più e meglio, a migliorare le nostre relazioni e ad entrare in una modalità decisamente più ricettiva.

Laboratori educativi

PER EDUCARE CON LE FAVOLE:

Per aiutare i più piccoli a riconoscere le emozioni e a coltivare le buone pratiche che ci fanno stare meglio abbiamo scritto la raccolta di racconti “Cuorfolletto e i suoi amici”.

libri cuorfolletto e i suoi amici

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BIBLIOGRAFIA
Fredrickson, B. L. (2004). “The broaden-and-build theory of positive emotions”. Philosophical Transactions of the Royal Society B: Biological Sciences. 359

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