Per essere felici, bisogna smettere di controllare tutto
Voler controllare ogni dettaglio della nostra vita è un cruccio ricorrente. Vorremmo rendere tutto prevedibile e pianificabile e proviamo una forte frustrazione quando ci accorgiamo che ciò non è possibile. È un proposito irrealizzabile che spesso trasferiamo anche nelle aspettative sulla famiglia: ci chiediamo perché i nostri figli facciano più capricci degli altri, perché noi non siamo pazienti come gli altri genitori. Spesso aneliamo ad una perfezione che rasenta l’utopia.

La ricetta per essere felici: smettere di controllare tutto
Facciamoci sabotare dalle emozioni
Il controllo è estremamente legato al pensiero che guida la nostra vita, sulla base di pregiudizi, paure, ambizioni etc. etc. La nostra mente elabora costantemente contenuti e razionalizzazioni della realtà. E’ un modo per schermarci, proteggerci dall’imprevisto.
Peccato che tutto ciò non funzioni o funzioni solo parzialmente: per controllare davvero la nostra vita bisogna perdere il controllo, facendoci sabotare dalle emozioni. Un esempio tra tutti: lo stress spesso genera ansia e noi, coscientemente, proviamo a scacciarla. Avete mai provato a fare l’opposto, ossia accettare e osservare ciò che succede?
Per vincere il controllo, accettare l’imprevisto ed il cambiamento, occorre dismettere i panni giudicanti verso noi stessi e verso gli altri, imparando a percepirci, facendo fluire le cose.
Vi ricordate quando abbiamo parlato della mindfulness e del “qui ed ora”? Dovremmo imparare a portarne un po’ nelle nostre vite, sapendo che la felicità è, spesso, anche casualità. Proviamoci insieme ai bambini, di cui spesso controlliamo in maniera eccessiva crescita e sviluppo, dimenticandoci che l’infanzia è così meravigliosa proprio perché è ancora dominata dalle emozioni.
SPUNT-ESERCIZIO: Osservazione consapevole
Proviamo con un esercizio semplice, ma ricco di spunti di riflessione. L’obiettivo è di creare una connessione tra noi e la bellezza dell’ambiente che ci circonda, spesso ignorata nelle nostre corse quotidiane. Scegliamo un oggetto naturale dall’ambiente intorno a noi, concentrandoci a guardarlo per un minuto o due. Potrebbe essere un albero, un fiore, un insetto o anche le nuvole o la luna.
Non bisogna fare nulla, tranne osservare e rilassarsi. Dobbiamo riuscire a guardare quell’oggetto come se lo vedessimo la prima volta. Questo “stacco mentale” può sembrare estremamente banale, ma in realtà è ricco di significato. Solo riconnettendoci al presente possiamo capire, o almeno provare a farlo, che nulla è controllabile e che vale la pena vivere, passo dopo passo, alla ricerca dell’armonia e della serenità.
a cura di Alessia de Falco