I regoli colorati

I regoli colorati sono un supporto didattico, utilizzato generalmente nella classe prima della scuola primaria, per insegnare i numeri e il confronto tra quantità. Si tratta di dieci bastoncini colorati (dall’1 al 10 appunto), con diversi colori e dimensioni crescenti. Il lato, solitamente è di un centimetro. Questo significa che avremo il regolo dell’1, con lato di 1 centimetro e colore bianco, il regolo del 2, con lato di 2 centimetri e colore rosso, il regolo del 3 con lato di 3 centimetri e colore verde chiaro e così via, fino al 10. L’uso dei regoli, ideato negli anni Cinquanta dal maestro elementare belga Georges Cuisenaire, è stato successivamente validato scientificamente dal matematico inglese C. Gattegno.

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Per gli insegnanti inoltre è disponibile un libro sull’uso dei regoli in classe. Potete acquistarlo direttamente dal produttore, contattandoli attraverso il pulsante qui sotto.

Volete acquistare una scatola di regoli colorati? Fate attenzione alla sicurezza: verificate che abbiano ottenuto le certificazioni europee UNI EN 71-1, UNI EN 71-2 e UNI EN 71-3: eviterete che i bambini entrino in contatto con plastiche fabbricate utilizzando prodotti chimici dannosi per la loro salute. I regoli Italveneta Didattica sono prodotti con plastica 100% italiana e hanno ottenuto le certificazioni UNI EN 71 1,2 e 3, che garantiscono la totale sicurezza per i bambini che li utilizzeranno sotto il profilo meccanico, fisico e chimico.

I colori dei regoli

i colori dei regoli

Di che colore sono i regoli? Ecco di seguito la scala dei colori-numeri proposta da Cuisinaire per i suoi “réglettes”, identica a quella che troviamo ancora oggi in commercio.

  • bianco= 1
  • rosso= 2
  • verde chiaro = 3
  • carmino = 4
  • giallo = 5
  • verde scuro = 6
  • nero = 7
  • caffè = 8
  • blu = 9
  • arancione = 10

I colori non sono attribuiti a caso: per i multipli Cuisinaire ha scelto toni simili (2-4, 3-6, 5-10).

Come si usano i regoli?

I regoli sono utili oppure no? Come per tutti i supporti di ingegneria didattica, funzionano bene a patto di essere considerati per quello che sono, ossia strumenti a supporto dell’insegnamento e dell’apprendimento. I regoli non hanno il potere magico di insegnare la matematica ed anzi, se usati in modo acritico, possono diventare un ostacolo.

Se desideri approfondire la questione sull’uso didattico dei regoli, ti segnaliamo un interessante articolo di ricerca dal titolo: “Soli, muretti, regoli e coppie…”. Riflessioni sull’uso acritico dei regoli Cuisenaire-Gattegno: i numeri in colore (supsi.it, 2008). L’articolo si può scaricare gratuitamente e, in poco più di 20 pagine, analizza alcuni errori frequenti che gli insegnanti fanno nell’utilizzarli in classe. Per ciascuno di essi, viene suggerita una proposta di discussione alternativa, che permette di superare l’errore e la misconcezione, rendendo questi supporti davvero efficaci.

Ecco un esempio, tratto liberamente dall’articolo:

Insegnare che 5 è maggiore di 2 utilizzando il rapporto di grandezza tra i regoli, è una misconcezione in apparenza innocua, ma dalle conseguenze profonde: in questo modo (che per il bambino è chiaramente intuitivo), imparerà che maggiore equivalga a “più grosso, più alto” e non “più numeroso” (concetto assolutamente diverso). Fintanto che si lavora con i regoli e i numeri l’errore rimane silente, ma cosa accadrà quando si chiederà al bambino di confrontare cardinalità differenti? Per intenderci: come confrontiamo una “colonna” di 5 ciliegie e una di 5 elefanti?

In questo caso, abituare gli allievi a basare le proprie risposte su una caratteristica percettiva, come la dimensione, porta una notevole confusione tra la concezione di “quantità” e quella di “numerico astratto”.

La soluzione? Concentrarti sulla matematica e non sul supporto. L’importante è mantenere il proprio controllo sull’insegnamento, senza delegarlo a strumenti terzi (per quanto affidabili possano essere). Questa la sintesi della ricerca sopra citata, che prende le mosse da una corposa letteratura in materia (che potete trovare in bibliografia dell’articolo linkato).

È interessante anche la reazione del mondo accademico all’introduzione di questi bastoncini colorati, negli anni Cinquanta. In un articolo, pubblicato nel 1955 e conservato presso l’archivio digitale dell’Università di Trento, se ne parla: Un nuovo metodo per l’iniziazione al calcolo: i numeri in colori (unitn.it). Da allora, naturalmente, la ricerca matematica e didattica ha fatto tanta strada, ma è bello vedere come un supporto, in apparenza tanto semplice, abbia innovato l’insegnamento!

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Tag: i regoli, regoli colorati, regoli matematica, regoli elementari, scatola di regoli

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