L’amore tra bambini e animali li renderà adulti migliori

Il 4 ottobre è la Festa di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia. Nei dipinti è sovente raffigurato in compagnia dei tanto amati animali, con cui comunicava, cuore a cuore, come solo l’amore incondizionato sa fare. Al di là della sua storia, del suo cambio di vita così radicale (da figlio di un mercante a uomo umile e votato alla povertà), al di là dei messaggi religiosi che qui non affronteremo, ci piace pensare che a volte la storia ci regala pagine con insegnamenti universali.

Per noi San Francesco, ed il racconto che ne faremo ai bambini, è un’occasione per riflettere sul tema prezioso e profondo dell’empatia, a partire da chi non può comunicare a parole. E’ anche un’occasione per insegnare ai bambini ad amare e rispettare gli animali, rendendoli un domani adulti migliori.

San Francesco e gli animali: l’empatia che non ha bisogno di parole

L’empatia è l’arte di indossare i panni degli altri, di capire che cosa accade nella loro mente. Significa capire perché gli altri si sentono in un dato modo, senza il filtro del nostro punto di vista. Cosa ci insegna San Francesco? Fondamentalmente, ci insegna quello che viene detto in tanti libri che oggi diventano best-seller, mostrandoci parole nel tentativo di farle diventare mantra.


Perché gli animali possono insegnarci l’empatia meglio di chiunque altro

L’empatia non è solo una parola, è uno stile di vita. E parte dalle creature più piccole, più indifese, quelle che spesso vengono considerati “giochi” e poi abbandonate. Gli animali sono i migliori insegnanti di empatia, con il loro esserci privo di parola, ma fatto di cuore.

L’empatia è fatta di ascolto silenzioso. Quando si dice “bisogna calarsi nei panni degli altri”, spesso si incappa in un errore: troppo presi a capire, ci dimentichiamo di ascoltare. Proviamo ad immaginarci gatti, o cagnolini, accanto al nostro padrone: immaginiamo di poter sentire, senza parlare. Diventa più forte il gesto, nel momento del conforto, laddove la parola manca.

L’empatia è fatta di abbracci e carezze, Gli animali, con il loro strusciarsi sulle nostre gambe, o il loro scodinzolare, ci insegnano che quel “calarsi nei panni degli altri”, spesso significa solo ascoltare in silenzio. O tendere la mano per una carezza.

Insegniamo ai bambini l’amore per gli animali

Il dono più grande che possiamo fare ai nostri figli, anche da laici (perchè quello di San Francesco è un messaggio universalmente valido), è di interiorizzare semplicità ed empatia e renderle parte della nostra vita. Insegnare l’amore per gli animali è parte di questo percorso una filosofia di vita quotidiana. Come fare?

SPUNT-ESERCIZIO: lezioni di “animalità”

  • adottate un animale: l’ideale sarebbe poter ospitare in famiglia un animaletto e prendersene cura tutti insieme, scegliendolo con attenzione perché sia compatibile con lo stile di vita della famiglia. Questa è tuttavia una strada non sempre percorribile, a causa degli impegni di lavoro e della logistica. Se non siete certi di potergli dedicare il tempo e le attenzioni che merita, però, potete ovviare con i consigli successivi
  • leggete insieme libri sulla natura, imparando a conoscerla nel suo insieme e sottolineando l’importanza che ciascuna creatura riveste nell’ecosistema
  • fate gite immersi nella natura: ci sono tanti parchi dove fare gite fuori porta. Se non avete questa possibilità, optate per un acquario o un museo di storia naturale. Non è la stessa cosa, ma può ugualmente aiutarci a imparare/insegnare l’importanza di tutelare l’ambiente.
  • fate volontariato in un rifugio: quest’ultima opzione è la più sfidante, ma può insegnarci tantissimo; molte associazioni danno la possibilità anche ai privati di dare una mano con animali feriti o abbandonati e coinvolgere i bambini in quest’esperienza può essere il primo passo verso la responsabilizzazione che deriva dall’accudire un animale domestico

 

a cura di Alessia de Falco

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