Quando sono i bambini a far crescere i genitori

La riflessione di oggi è nata dopo esserci imbattuti in una frase virale, di quelle che colpiscono perché ci mettono di fronte alla realtà (nella sua semplicità, quasi scontata):



Avete mai pensato a quanto possiamo imparare dai più piccoli? Avete mai pensato che essere genitore o educatore significa contaminarsi continuamente con il mondo dei bambini? Una contaminazione positiva, ricca di stimoli. Spesso pensiamo all’educazione come a un’opera di un grande nei confronti di un bambino; nella realtà dovrebbe essere un circolo virtuoso, uno scambio: dai più piccoli abbiamo tanto da imparare!

Crescere insieme ai  bambini, ascoltando il cuore

Perché abbiamo tanto bisogno di riscoprire il mondo del cuore? L’empatia fa parte di noi, così come la gentilezza; che bisogno c’è, allora, di allenarle continuamente? Perché i bambini sono diventati un modello positivo di bontà? Non c’è modo di capire quanto ci sia più bisogno di empatia oggi rispetto ad una volta; queste sono riflessioni da nostalgici. Il dato di fatto è che i bambini sono infinitamente più collaborativi e generosi di noi adulti. Pur con i loro limiti, sanno ascoltare e rassicurare; sono capaci di prendersi cura degli altri in modo disinteressato.

La verità è che molti di noi si rendono conto che viviamo in un mondo arido, un mondo fatto di valori freddi e impersonali, un mondo in cui la gentilezza non trova spazio, soppiantata dagli affari e dalla corsa verso il successo. E il problema non sono ne i primi ne il secondo: esiste un’etica del lavoro ed una del successo. Il punto è che abbiamo dimenticato il legame che ci unisce agli altri, un legame che produce felicità e sicurezza.

Impariamo dai bambini! Osserviamo come si comportano con gli amici e con la famiglia, cerchiamo in loro quei piccoli atti di gentilezza ed empatia che vorremmo vedere:

  • Piccoli gesti di generosità, disinteressati
  • Ascolto
  • Sostegno emotivo
  • Empatia nei confronti degli altri
  • Rispetto

Lo SPUNT-ESERCIZIO di oggi è un lavoro di ricerca e osservazione; per riscoprire il mondo del cuore ci serve trovare un buon numero di esempi (non c’è metodo che tenga, l’empatia si impara nella pratica, non sui libri!). Imparare ad osservare i bambini e a cogliere questi atti gentili è il primo passo per imparare ad ascoltare, per mettersi nelle condizioni di essere empatici a nostra volta.

Potremmo annotare su un diario quel che sentiamo (sì, perché in questo caso si osserva col cuore ancora prima che con gli occhi), ma noi grandi spesso siamo pieni di pregiudizi su questi piccoli rituali; per cui, accontentiamoci della riflessione.

 

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