Poesie e filastrocche di febbraio
In questa sezione potete trovare tante poesie e filastrocche di febbraio.
Filastrocche di febbraio
Febbraio
Testo di: Monica Sorti
Arriva tutta allegra la Fata di Febbraio
e dice alle sorelle “Il mio è il mese più gaio”.
La bricconcella anche quest’anno ha deciso
di presentarsi con la maschera sul viso.
Lancia coriandoli e stelle filanti,
danza per strada intonando dei canti,
dietro di lei, su allegorici carri,
indossano tutti costumi bizzarri.
Nella sua borsa, con le caramelle,
ci sono chiacchiere, ci son frittelle.
Dice: “Se scherzo non prenderla male,
son la principessa del Carnevale
Porto l’amore, è il mio destino,
son la regina di San Valentino.
Ma c’è una cosa che non sopporto:
mi è capitato il mese più corto”.
Ninna nanna di febbraio
Testo di: Eleonora Callegari
Ninna nanna febbraiola
Ancora trema l’aiola
Per strada hanno scoppiato le castagnette
E suonato le gaie trombette
Hanno sfilato le mascherine
Super eroi, principesse e fatine
È arrivato danzando il Carnevale
Profuma di frappe e di frittelle
Getta coriandoli e stelle filanti
Ed i bambini sono tutti festanti.
Ora la notte spegne la festa
E di sonni ti porta una cesta
Dormi, dormi mascherina
Ci vediamo domattina.
Febbraio
Testo di: Vincenzo Cardarelli
Febbraio è sbarazzino.
Non ha i riposi del grande inverno,
ha le punzecchiature,
i dispetti
di primavera che nasce.
Dalla bora di febbraio
requie non aspettare.
Questo mese è un ragazzo
fastidioso, irritante
che mette a soqquadro la casa,
rimuove il sangue, annuncia il folle marzo
periglioso e mutante.
Non è ancora primavera
Testo di: Ada Negri
Primavera? Siamo ai primi di febbraio
e ancora ne ha da cadere, di neve:
ancora pungere di freddo.
Pure, adesso che ci penso
e mi guardo meglio in giro,
l’annuncio della primavera non è solo
sulla bocca della fioraia
lasciata all’angolo della strada.
Forse nelle nubi, forse nel vento;
o nell’erba de’ giardinetti che hanno
il cancello sul marciapiede:
o fra le connessure delle pietre:
ma, insomma, è.
Gioca con me a nasconderello:
dove si apparti non potrei dire
né donde sbuchi per tornare a rintanarsi;
non dice, promette e poi fugge.
Sera di Febbraio
Testo di: Umberto Saba
Spunta la luna.
Nel viale è ancora
giorno, una sera che rapida cala.
Indifferente gioventù s’allaccia;
sbanda a povere mete.
Ed è il pensiero
della morte che, infine, aiuta a vivere.
Voli
Testo di: Antonia Pozzi
Pioggia pesante di uccelli
su l’albero nudo:
così leggermente vibrando
di foglie vive
si veste.
Ma scatta in un frullo
lo stormo,
l’azzurro Febbraio
con la sera
sta sui rami.
È gracile il mio corpo,
spoglio ai voli
dell’ombra.
Febbraio
Testo di: Renzo Pezzani
Pioggia pesante di uccelli
su l’albero nudo:
così leggermente vibrando
di foglie vive
si veste.
Ma scatta in un frullo
lo stormo,
l’azzurro Febbraio
con la sera
sta sui rami.
È gracile il mio corpo,
spoglio ai voli
dell’ombra.
Febbraio
Testo di: Renzo Pezzani
Il sol ruppe la neve e alla costiera
in quel giorno brillò la prima volta
un mite verde. Ed ecco, il cuore ascolta
l’uccello che promette primavera.
Respira già quest’aria cristallina
nascosta dalle foglie macerate,
la mammola. Viole son nate
nel sol di quest’angelica mattina.
Violette di Febbraio
Testo di: Ada Negri
Anche quest’ anno andrai per le violette
lungo la proda, nel febbraio acerbo.
Quelle pallide, sai, che han tanto freddo,
ma spuntano lo stesso, appena sciolte
l’ultime nevi; e fra uno scroscio e un raggio
ti dicono: “Domani è primavera!”.
Una voce ti chiama alla campagna:
e vai; e i piedi ti diventan ali,
sì alta è la promessa ch’è nell’aria.
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