GINNASTICA: NE FACCIAMO TROPPO POCA

Dopo le ultime dichiarazioni del ministro dell’istruzione Bussetti sull’educazione motoria, abbiamo pensato di cercare in rete qualche informazione sullo stato dell’arte di questa disciplina nei sistemi educativi europei: guardare al di fuori del proprio orticello è sempre una buona pratica. Abbiamo trovato un rapporto Eurydice pubblicato dall’Unione Europea che sintetizza curricoli, orari e titolo dei docenti per i vari paesi europei.

A livello primario, in metà dei paesi, l’educazione fisica obbligatoria rappresenta circa il 9-10% dell’orario totale. Questo, per una classe a 30 ore (modulo) significherebbe un totale di 3 ore dedicate all’educazione motoria, mentre per una classe con il tempo pieno a 40 ore significherebbe ben 4 ore dedicate all’educazione motoria.

In Italia, purtroppo, la materia è obbligatoria, ma l’orario è flessibile. Formula burocratese per dire che, alla fine, ognuno fa a modo suo (o come disposto dai singoli istituti). La maggior parte dei plessi scolastici, se provvisto di palestra, dedica un’ora settimanale all’educazione motoria. I più fortunati integrano con una seconda ora. Questo, nel caso del tempo pieno, significa che i nostri ragazzi dedicano alla ginnastica la metà (o, peggio ancora, un quarto) del tempo rispetto agli altri studenti europei.

Un grave danno, sia in termini di competenze motorie che vengono trascurati, sia in termini culturali. Dal rapporto citato, infatti, emerge chiaramente che negli altri paesi europei l’educazione motoria è legata a filo doppio con l’educazione alla salute: ginnastica e movimento, ma anche regole alimentari e buone pratiche per mantenersi in salute.

Concludiamo questa breve riflessione riprendendo Arthur Schopenauer, quando ci diceva che “la salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente“.

FONTI E BIBLIOGRAFIA

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