I GIOCHI E GLI OGGETTI DEI BAMBINI

Siamo sicuri che i bambini abbiano bisogno di giocattoli? O piuttosto avrebbero bisogno di stimoli naturali?

In Europa ed in America, dove il dinamismo incessante della civiltà ha allontanato sempre più l’umanità dalla natura, la società, per corrispondere al suo bisogno di attività offre al bambino un numero infinito di giocattoli invece di offrirgli mezzi che ne stimolino l’intelligenza. A quella età egli tende a toccare tutto mentre gli adulti gli lasciano toccare poche cose e gliene proibiscono molte. Ad esempio, l’unica cosa reale che gli si lascia toccare a volontà è la sabbia…
Nei paesi in cui l’industria del giocattolo non è tanto progredita, troverete bimbi molto differenti: sono più calmi, sani ed allegri. Si ispirano alle attività che li circondano, sono esseri normali che toccano e adoprano gli oggetti adoprati dagli adulti…
Di fronte a questo stato di cose, il prof. Dewey disse: il bambino è stato dimenticato…
Egli vaga senza scopo, facendo capricci su capricci, distruggendo giocattoli, cercando invano soddisfazioni per la sua anima, mentre l’adulto non riesce a vedere nel suo vero essere“.
Maria Montessori

La verità è che il gioco migliore è quello che si può godere in libertà nella natura. Sabbia, terra, acqua, aree verdi: sono questi gli spazi sui quali si costruiscono un’infanzia ed una fanciullezza serene. Il nostro mondo ha dimenticato questi principi e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, cominciando dall’aumento del disagio psicologico e psichiatrico in età infantile (campo ben diverso e meglio supportato dai dati rispetto all’aumento dei disturbi specifici dell’apprendimento di cui parla il prof. Giacomo Stella e con il quale è bene non confondersi).

Se vogliamo stimolare la concentrazione e disporre i bambini all’apprendimento, dobbiamo necessariamente riprenderci gli spazi naturali dell’infanzia, garantendo ai più piccoli il diritto di giocare in libertà.

 

FONTI

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