I NO SONO FONDAMENTALI: AIUTANO A CRESCERE

Ti sei mai domandata/o se esiste un modo giusto di dire un NO ai bambini?
Secondo la pedagogia, è fondamentale chiarire le proprie ragioni, in modo che al bambino siano comprensibili. Non occorre convincerlo, perché, muovendoci contro un suo desiderio, sarà quasi impossibile ottenere la sua approvazione (se non più tardi), ma dimostrare di essere risoluti.

In questo modo, gli faremo capire che per noi le regole sono indiscutibili; trasmetteremo anche l’idea che non agiamo in modo tirannico e volubile, ma seguendo dei principi precisi, che perfino un bambino può capire. La maggior parte degli esperti di psicologia infantile concorda sull’effetto positivo che si ottiene quando un divieto viene motivato in modo chiaro e comprensibile.

Sentirsi rifiutare qualcosa non danneggerà il bambino (ma questo, parliamoci chiaro, lo sappiamo tutti). Al contrario, lo aiuterà ad esplorare se stesso sotto una luce diversa.

“Se un bambino lega la propria importanza a quello che possiede, la sua immagine di sé sarà sempre a repentaglio. Tollerando di non avere, invece, acquista più fiducia in se stesso e più consapevolezza di essere la persona che è, con un suo carattere, che è la cosa più preziosa di tutte, che nessuno gli può togliere.” 
Asha Phillips, I no che aiutano a crescere

La conclusione di questa breve riflessione, è un po’ amara: dire di “NO” ad un bambino è più doloroso per noi adulti che per il bambino stesso: ci espone alle sue emozioni, al suo giudizio e alle sue piccole ed innocenti ritorsioni. Ci fa sentire dei “pessimi genitori”, oltre a sottoporci a una terribile seccatura.
È in questi momenti che avere un supporto empatico diventa cruciale. Già, la verità è che per dire un NO efficace, occorre essere circondati da una rete di sostegno coerente e accogliente. Costruiamola!

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