I PROPRI LIMITI E QUELLI DEGLI ALTRI
Giudicare gli altri non è solo inutile: è addirittura dannoso (per loro e per noi). Chi focalizza la sua attenzione sulla critica e sulla maldicenza, impedisce a se stesso di crescere. Immagina se un contadino, invece di bagnare i suoi ortaggi ed estirpare le erbacce che crescono nell’orto, trascorresse le sue giornate accanto all’orto di un vicino alla ricerca di qualche imperfezione da contestare. Tornando al suo orto, la sera, troverebbe le piante avvizzite e la terra infestata dalle erbacce.
“Essere consapevoli di un unico limite presente all’interno di sé è più utile che esserlo di mille limiti di qualcun altro. Invece di criticare le persone e causando attriti e inquietudini nella loro vita, dovremmo praticare una percezione più pura di loro, e parlando degli altri, dovremmo parlare delle loro qualità“.
Dalai Lama
Per superare questa brutta abitudine, potresti provare con il gioco dei limiti. Concentrati sull’individuare un limite del tuo carattere: sei invidiosa/o? Ti fai vincere dalla fretta o dalla superficialità? Sei irascibile? Bene: individua un unico limite su cui lavorare. Per sette giorni, ogni volta che sarai sul punto di criticare qualcuno, pensa intensamente al tuo limite e prova a individuare una strategia per superarlo. Le prime volte la critica sarà automatica, ma col passare dei giorni diventerà più semplice troncarla sul nascere.
Dopo i primi sette giorni, sperimenta questo gioco per altri sette, poi passa ad un altro limite. Potresti proporre il gioco anche ai bambini: proprio da loro potresti ricevere degli spunti inaspettati.
FONTI
Dalai Lama, La via della tranquillità, Rizzoli, 2000 (ed. originale 1998)