Il Manifesto della comunicazione non ostile, per educare sin da piccoli alla correttezza
Le parole sono macigni, specialmente in rete! Bambini e ragazzi approcciano il mondo del web e la comunicazione online sempre prima, ma senza aver ricevuto una formazione specifica, tale da tutelarli dai rischi della comunicazione. Comunicare, infatti, ci espone ad una serie di piccoli e grandi rischi, dei quali spesso non siamo consapevoli. Possiamo ferire le persone, incrinare una relazione o danneggiare la nostra credibilità e la nostra immagine.
L’Associazione Parole Ostili, nata a Trieste nel 2017, ha pubblicato un Manifesto della comunicazione non ostile, utile proprio come vademecum per ricordare ai ragazzi i principali effetti delle loro parole e per dirigerle in modo costruttivo. Leggiamolo insieme:
MANIFESTO DELLA COMUNICAZIONE NON OSTILE
- Virtuale è reale
Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona. - Si è ciò che si comunica
Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano. - Le parole danno forma al pensiero
Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso. - Prima di parlare bisogna ascoltare
Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura. - Le parole sono un ponte
Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri. - Le parole hanno conseguenze
So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi. - Condividere è una responsabilità
Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi. - Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare
Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare. - Gli insulti non sono argomenti
Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi. - Anche il silenzio comunica
Quando la scelta migliore è tacere, taccio.
FONTI
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