Il passato positivo e il passato negativo

Il modo in cui ci relazioniamo con il nostro passato è molto importante per vivere il presente in modo sereno, appagante e soddisfacente. C’è chi sceglie di accogliere il suo passato e di imparare da esso a vivere meglio e chi invece rimane intrappolato nel rimpianto, nella paura e nel rancore.
Gli studiosi, a partire dagli anni trenta del secolo scorso, hanno approfondito moltissimo la prospettiva temporale, ovvero la dimensione temporale che viviamo e nella quale inseriamo il nostro comportamento. I nostri obiettivi e comportamenti presenti, infatti, sono fortemente influenzati dalla prospettiva temporale. Lo Zimbardo Time Perspective Inventory (ZTPI) è uno dei test più utilizzati per analizzare il rapporto di una persona con il tempo. Il test permette di analizzare due approcci diametralmente opposti al passato:
- Passato Positivo: le persone focalizzate sul passato positivo ricordano del passato gli eventi positivi e piacevoli; chi si concentra sul passato positivo utilizza il ricordo degli eventi passati per vivere al meglio il presente ed è capace di costruire una narrazione di sé serena grazie al ricordo degli aspetti positivi del passato.
- Passato Negativo: le persone focalizzate sul passato negativo continuano a rivivere i traumi e le esperienze del passato; chi si concentra sul passato negativo eviterà il cambiamento e si comporterà in modo eccessivamente conservatore, per paura che le nuove esperienze possano fargli rivivere le esperienze negative del passato, sulle quali continua a rimuginare.
È inutile dire che il nostro compito per crescere è quello di lavorare sulla dimensione positiva del passato. Ma come possiamo fare? Ad esempio, potremmo utilizzare degli strumenti che ci permettono di selezionare e rivivere i ricordi passati attraverso un filtro selettivo.
Vi facciamo un esempio, a partire da un libro che abbiamo ricevuto in dono. Stiamo parlando di “Non ti ho mai detto che… Pensieri liberi e piccoli segreti tra mamma e figlia” (Piemme, 2019, € 12,00): un diario condiviso per madri e figlie. Il meccanismo del diario è molto semplice: presenta una serie di schede da compilare sia per la mamma che per la sua bambina; le schede sono “speculari”, ovvero indagano le stesse dimensioni dalla prospettiva adulta e da quella bambina.

Domande come:
- qual è il primo ricordo che ho di te?
- qual è una canzone che cantavamo insieme?
- qual è la cosa più bella che abbiamo fatto insieme?
permettono di “filtrare” il passato e il ricordo che abbiamo di esso alla ricerca di ricordi capaci di suscitare emozioni positive. Questo diario, in altre parole, è un bell’esercizio per riscoprire il passato positivo. Puoi provare anche tu: se non hai il diario, puoi scrivere su due fogli due serie di domande speculari da compilare insieme alla tua bambina o al tuo bambino (separatamente) per poi raccontarvele (insieme).

FONTI
- Non ti ho mai detto che…, Piemme, 2019
- Laudadio A., Mancuso S. (2015), Manuale di psicologia positiva, Franco Angeli
- Zimbardo, P.G. & Boyd, J.N. (1999). Putting time in perspective: A valid, reliable individual differences metric. Journal of Personality and Social Psychology, 77, 1271-1288
- http://www.thetimeparadox.com/zimbardo-time-perspective-inventory/
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