La geografia è una materia fondamentale: senza di essa non possiamo comprendere il mondo

Viviamo in un mondo bellissimo, ma accanto a tanta bellezza ci sono delle sfide importanti; sfide cruciali per il futuro della vita umana e per il nostro pianeta. Ma siamo in grado di coglierle? La geografia è la disciplina che può insegnarci entrambe le cose: ad apprezzare la bellezza e a riconoscere i problemi aperti. Eppure, questa disciplina è sempre più ai margini della didattica e della scuola.

Ma perché la geografia è così importante? Ecco cinque validi argomenti in proposito:

  • Perché soltanto attraverso di essa possiamo acquisire il senso dello spazio, uscendo da una prospettiva strettamente personale (quella della nostra casa) ed entrando in una prospettiva globale, su scala progressivamente più ampia (quartiere, città, regione, stato, continente, mondo); questo senso dello spazio è fondamentale per partecipare in modo consapevole alla vita sociale e per progettare il proprio futuro.
  • Perché, al contrario, soltanto una visione globale ci permette di valorizzare la dimensione locale; se la globalizzazione rinuncia alla geografia e al senso dello spazio, a rimetterci saranno proprio le piccole realtà locali.
  • Perché questo nuovo senso, quello dello spazio, ci aiuta a crescere: come il viaggio in terre lontane, anche lo studio della geografia ci permette di incontrare l’altro da sé, il diverso e a trovare punti di contatto, possibili sinergie. È attraverso questi incontri che diveniamo in grado di amare il nostro territorio e il nostro paese in modo autentico.
  • Perché colloca l’uomo all’interno di una dimensione ecologica, fatta di elementi che interagiscono tra loro. Nessuna vita è isolata e lo studio della geografia ci aiuta a comprendere le relazioni che ci legano con la dimensione in cui abitiamo.
  • Perché ci insegna ad amare il nostro pianeta, che è straordinario. Far conoscere le meraviglie della natura è il modo migliore per educare le nuove generazioni a conservare e tutelare il patrimonio che riceveranno in dote. La geografia è il migliore antidoto allo sfruttamento selvaggio ed incosciente delle risorse e dei territori.

Le Indicazioni Nazionali 2007 per il curricolo della scuola dell’infanzia ci offrono alcuni altri spunti di riflessione: “È soprattutto alla geografia che spetta il delicato compito di conferire il senso dello spazio, accanto a quello del tempo: gli allievi devono attrezzarsi di coordinate spaziali per orientarsi in un territorio. Occorre che, fin dalla scuola primaria, siano abituati ad analizzare ogni elemento nel suo contesto spaziale, a partire da quello locale fino ad arrivare ai contesti mondiali. Il raffronto della realtà locale con quella globale, e viceversa, è possibile attraverso la continua comparazione di spazi, letti e interpretati a scale diverse, servendosi anche di carte geografiche, fotografie aeree e immagini da satellite. Altra irrinunciabile opportunità formativa che la geografia offre è quella di abituare a osservare la realtà da diversi punti di vista. […]
Fare geografia a scuola vuol dire formare cittadini italiani e del mondo consapevoli, autonomi, responsabili e critici, che sappiano convivere con il loro ambiente e sappiano modificarlo in modo creativo e sostenibile, guardando al futuro”.

Per trasmettere questi importanti valori educativi, occorre concepire una geografia che non sia fatta di dati e cartine da studiare a memoria, ma di grandi domande. Occorre che la geografia diventi un viaggio alla scoperta del mondo, dei paesi lontani, degli scenari naturali e delle interazioni tra l’uomo e la natura. Come per tutti gli altri campi del sapere, occorre che la geografia susciti curiosità.

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