LA LEGGENDA DELLA COCCINELLA PORTAFORTUNA

La coccinella è considerata in tutto il mondo un animale portafortuna. Questa tradizione c’era già in età romana: la coccinella era l’animale simbolo della dea Giunone e il suo mantello rosso era simbolo di vittoria contro i nemici e contro la malattia (lo stesso nome coccinella deriva dal latino “coccineus”, che significa scarlatto). Esiste però una bella leggenda sulle origini della coccinella: non solo insetto portafortuna, ma addirittura creatore della nascita e della morte.

LA LEGGENDA DELLA COCCINELLA PORTAFORTUNA

All’inizio del tempo la Terra era abitata da un uomo di nome Urunti. A quei tempi nessuno nasceva e nessuno moriva; Urunti, che era un essere gigantesco e saggio, manteneva la pace e l’ordine tra le creature viventi.

Un giorno Uruntu stava passeggiando nella natura e vide una rosa; l’uomo la accarezzò per darle il buongiorno, ma si punse un dito. Dalla ferita cadde una goccia di sangue. Poiché non esisteva ancora la morte, la goccia prese vita: le spuntarono sei piccole zampe nere e diventò una coccinella. Urunti, meravigliato da quel piccolo insetto rosso, la prese con se e la portò in giro per il mondo, a conoscere tutte le piante e tutti gli animali.

Ma alla coccinella non piacque quello che vide: “Questo mondo è ingiusto. Ci sono solo animali stanchi e feriti, che vorrebbero riposare in pace. E poi, nessuno può nascere. Qui ci sono tante ricchezze ma non c’è nessuno che possa scoprirle ed apprezzarle”. Poi, chiese a Urunti di disegnarle dei puntini neri sul dorso. “Uno per ciascuna ingiustizia a cui ho assistito”.

Urunti fu colpito dalle parole di quel piccolo insetto e decise di introdurre la nascita e la morte. Poi, si sdraiò accanto alla coccinella e si addormentò. Da quel giorno la vita cominciò a scorrere come noi la conosciamo.

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