L’AUTORITA’ DEI GENITORI VISTA DAI BAMBINI

Lo psicologo Willilam Damon, nel 1977 ha condotto uno studio per analizzare come i bambini percepivano il rapporto di autorità con l’adulto (genitore). Lo ha fatto intervistando un gruppo di bambini e proponendo loro delle situazioni in cui l’adulto chiedeva al bambino di obbedire in situazioni difficili. Nello studio di Damon, nessuno tra i bambini intervistati ha mai messo in dubbio che si dovesse obbedire all’adulto, né ha dubitato dell’autorità del genitore.

Questo studio ci aiuta a comprendere come il bambino cerchi nei genitori dei punti di riferimento, delle guide sicure capaci di aiutarlo a risolvere i problemi della quotidianità e capaci di fornirgli istruzioni di comportamento chiare e precise.

Il problema è nel punto di vista dell’adulto. Valeria Ugazio, nel 1984 ha condotto uno studio sulla percezione di questa autorità non più dal punto di vista del bambino, ma anche da quello della madre. Gli studi sui bambini hanno confermato l’ipotesi di Damon: i bambini si considerano “sottomessi” all’autorità genitoriale. Le madri, invece, non riescono ad attribuire una relazione di autorità altrettanto chiara.
Accade così che “il bambino si viene a trovare in una condizione di “potere apparente”, nella quale gli viene riconosciuta una posizione di preminenza, mentre di fatto è la madre a dettare le regole della relazione. Egli, dice la Ugazio, regna ma non governa“.

La responsabilità dei genitori consiste nel raccogliere questa richiesta di autorità: stabilire regole ragionevoli e comprendere a fondo limiti e potenzialità del bambino

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