LE CARTE DELLE RISPOSTE, PER MANTENERE ALTA L’ATTENZIONE IN CLASSE
Mantenere alta l’attenzione in classe significa migliorare la qualità delle lezioni, dell’apprendimento e l’approccio dei ragazzi allo studio. Ma quali sono le tecniche più efficaci per riuscirci? Oggi proviamo con un’idea che arriva direttamente dagli Stati Uniti: le carte delle risposte (o “Response Cards“, RC).
I primi studi su questa tecnica didattica risalgono al 1994, quando tre ricercatori americani Gardner, Heward e Grossi si accorsero che fornire a ogni studente dei cartoncini da utilizzare per rispondere alle domande dell’insegnante, manteneva alta la loro attenzione e migliorava la qualità della didattica. Da allora, numerosi studi hanno messo alla prova – e garantito – l’efficacia delle Response Card.
COME UTILIZZARE LE CARTE DELLE RISPOSTE
Le carte delle risposte sono carte prestampate o precompilate (su un cartoncino, o meglio su un foglio che in seguito si plastifica); tra le più comuni troviamo:
- Le carte Sì/No
- Le carte Vero/Falso
- Le carte A/B/C/D
Ad ogni studente vengono consegnate le varie carte, in modo che possa scegliere tra le varie opzioni.
Esempio: in una classe di 20 studenti serviranno 20 carte Sì e 20 carte No.
Queste carte sostituiscono le domande che l’insegnante pone durante la lezione: invece che chiedere a un volontario o a uno studente scelto a caso di rispondere, l’insegnante pone la domanda a tutta la classe, scrivendola sulla lavagna; i ragazzi risponderanno scegliendo una delle carte delle risposte e mettendola ben in vista sul banco.
Esempio: abbiamo appena spiegato la differenza tra rettili e anfibi. L’insegnante scrive la domanda: “Il coccodrillo è un rettile?”; gli studenti scelgono tra le carte Sì/No e mettono sul banco la carta che rappresenta la loro risposta.
È possibile realizzare carte personalizzate con varie risposte per le varie lezioni; la loro progettazione è lasciata alla fantasia di ogni insegnante.
PRO E CONTRO DELLE CARTE DELLE RISPOSTE
Le carte delle risposte, a giudicare dagli studi scientifici comparativi, funzionano; ci sono evidenze positive anche nel caso di studenti con problemi comportamentali e nei contesti più difficili (aree rurali, aree urbane disagiate).
Ma quali sono i principali punti di forza di questa tecnica didattica?
- Insegnano a distinguere in modo chiaro un quesito e la sua soluzione logica: questo strumento è ideale laddove non vi siano da dare risposte creative, ma unicamente basate su operazioni logiche del tipo vero/falso o con un limitato numero di opzioni
- Permettono di esercitarsi in un clima disteso e non competitivo, lontano dall’ansia della valutazione
- Consentono di imparare dagli altri: infatti, guardare le carte dei compagni è perfettamente lecito
- Proporre in classe queste carte è semplicissimo e non richiede un training apposito: chiunque può utilizzare le carte delle risposte, in sostituzione delle domande agli studenti o come integrazione alla propria spiegazione; si preparano in pochi minuti e la loro applicazione richiede pochi minuti; dunque, perché non provare?
Sul fronte delle critiche, ci sono due obiezioni principali che si potrebbero muovere alla tecnica:
- Le carte delle risposte, proprio come un quiz a crocette, non permettono di verificare la correttezza del ragionamento dei ragazzi; per assurdo, questi potrebbero rispondere in modo completamente casuale
- Le carte delle risposte promuovono una visione didattica “tipo quiz”, in cui alla creatività si sostituiscono delle risposte preconfezionate
La prima critica è sensata, ma bisogna considerare il fatto che le Response Card non nascono per analizzare o migliorare la qualità del ragionamento degli studenti, bensì per migliorarne l’attenzione durante le lezioni. I processi logici e cognitivi andranno comunque valutati in un’altra sede.
La seconda critica sarebbe corretta se e solo se l’insegnante utilizzasse esclusivamente le Response Card nel corso delle sue lezioni, caso alquanto improbabile; come ogni strumento, anche le carte delle risposte devono essere progettate ed utilizzate tenendo bene a mente i loro punti di forza così come i limiti. Una buona lezione si progetta a partire da un ventaglio di strumenti, non di uno solo!
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
- GARDNER R., HEWARD W. L., GROSSI T. A. (1994), Effects of response cards on student participation and academic achievement: a systematic replication with inner-city students during whole-class science instruction, Journal of Applied Behavior Analysis, 27, pp. 63-71
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LAMBERT M. C., CARTLEDGE C., HEWARD W. L. (2006), Effects of response cards on disruptive behavior and academic responding by fourth-grade urban students, Journal of Positive Behavior Interventions, 8, pp. 88-99
- TWYMAN J., HEWARD W. (2018), How to improve student learning in every classroom now, https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0883035516301082#bib0110
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