LE DIECI ANTI-REGOLE PER CRESCERE FIGLI FELICI
Lo psichiatra Raffaele Morelli nel suo libro “Crescerli senza educarli“, propone un approccio estremamente originale: invece di prescrivere regole, propone una lista di anti-regole per genitori anti-educatori. L’educazione – secondo l’autore – utilizza un linguaggio primordiale, istintivo e non ha bisogno di una grammatica artificiale, come quelle che permea la maggior parte delle tesi educative moderne. Scopriamo insieme queste anti-regole:
LE DIECI ANTI-REGOLE PER CRESCERE FIGLI FELICI
- Il genitore peggiore è quello che vuole essere perfetto
- Non è vero che un buon genitore gioca coi figli
- Non è vero che dobbiamo parlare di più con loro
- È bene che i bambini dicano le bugie
- Non dobbiamo aver paura di lasciarli da soli
- Uno schiaffo non è la fine del mondo
- Ci sono cose che solo la mamma può fare
- Dobbiamo insegnare la passione, non il sacrificio
- I bambini che crescono in un matrimonio senza conflitti sono destinati all’infelicità
- I bambini ci stanno educando e non lo sappiamo
Una buona famiglia, secondo Morelli, è quella in cui i genitori riescono a superare il desiderio di perfezione (che di solito si traduce in un eccessivo controllo sulla vita dei figli e sui meccanismi della vita famigliare):
“Molti genitori organizzano ogni minuto della vita dei figli per timore che si annoino o soffrano di solitudine. Sbagliato! È quando non hanno niente da fare che i bambini attivano le loro risorse migliori. L’atteggiamento giusto è lasciare che si inventino da soli come passare il tempo. I bambini sanno costruire mondi fantastici, popolati di amici immaginari, animali che parlano e altri personaggi straordinari, in cui vivere grandi avventure. Quando avranno voglia di compagnia, saranno loro a chiederla…
Guai a idealizzare la famiglia “perfetta” dove non si litiga, non si perde la pazienza, dove i genitori danno sempre il buon esempio… Si tratta di un modello irrealizzabile e, a lungo andare, controproducente. Meglio, molto meglio, puntare sulla spontaneità. Ogni genitore è quello che è, con il suo carattere e i suoi limiti: non può arrivare a far tutto, ha momenti di nervosismo, di stanchezza… Quando un padre e una madre sono naturali trasmettono ai propri figli un modo “sano” di affrontare la vita. Questo è ciò che conta più di tutto“.
FONTI
R. Morelli, Crescerli senza educarli, Mondadori, 2016
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