Liberarsi del superfluo: perché con pochi giochi si cresce meglio

Quante volte, entrando nella cameretta dei bambini, ci siamo detti: ma quanti giochi hanno?!? Tra un po’ non ci sarà spazio nemmeno per entrare!
Oggi partiamo da questa riflessione, che riteniamo abbastanza comune, per approfondire un argomento che ci sta a cuore: impariamo a fare ordine, partendo dalle cose materiali per arrivare alla mente.

E’ una pratica di vita che vale per adulti e bambini, perché spesso sono proprio i più piccoli ad essere riempiti di giochi che, puntualmente, dopo qualche giorno, giacciono abbandonati in una stanza. E, badate bene, non si tratta di moralismo sulla facciata consumista della società, ma semplicemente di una filosofia legata al miglioramento della qualità della nostra vita, che si snoda in una quotidianità “molto piena, molto ricca di dettagli e cose”. Ecco, noi vorremmo partire dal presupposto che a volte occorre fermarsi e fare tabula rasa o, almeno, iniziare a scegliere ciò a cui teniamo veramente.
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I vantaggi del “meno ma meglio”

Decluttering è una parola anglosassone che sintetizza un principio molto utile, ovvero l’arte di fare spazio. Non è semplice, immersi nella miriade di oggetti che fanno parte del nostro quotidiano, scegliere cosa è essenziale e cosa no. Eppure distaccarsi da ciò che non serve è un primo passo verso una miglior qualità della vita. Nel caso degli adulti, può significare separarsi da oggetti che evocano ricordi spiacevoli o che legano a un passato ormai superato. O anche, senza dare una connotazione negativa, intendendo una sorta di zavorra materiale legata alla sfera psichica, può voler dire purificarsi da tutto ciò che ingombra. Nel caso dei bambini, è un principio che può aiutare nel processo educativo, fondamentalmente per due ragioni: scegliere cosa tenere significa definire ciò che conta davvero, oltre che lasciar spazio alla fantasia, spesso oberata dal troppo.

Se tendiamo ad aggiungere oggetti si accumulano in maniera eccessiva, ne consegue che anche ciò che è realmente utile rischia di essere smarrito.
Questo nell’adulto, anche solo per un breve arco temporale, genera ansia e preoccupazione, specialmente se si è di fretta. Nel caso dei bambini significa insegnare a semplificare, un concetto chiave per imboccare la strada dell’autonomia. Lasciando ciò che serve a portata di mano, razionalizzando gli spazi, consente a tutto il nucleo familiare di vivere con maggiore serenità, nel bilanciamento tra spazi pieni e vuoti. Facendo un richiamo al feng-shui, questo significa vivere una casa con maggiore serenità. Creando un equilibrio tra spazi pieni e spazi vuoti, che permetta il corretto fluire delle energie.

Perchè avere meno giochi significa essere più felici

Saper scegliere e saper apprezzare sono due azioni che rendono più equilibrati e sereni. Sin da piccoli. E’ importante che i bambini sappiano che non possono avere tutto, cosa scontata, ma soprattutto capiscano che ciò che hanno è importante e prezioso, che magari li accompagnerà solo per un tratto della loro vita, ma che comunque sarà qualcosa da custodire con attenzione.

Non è l’ennesima riflessione sui no che fanno crescere o sul fatto che molti bambini oggi ricevono più giochi che attenzioni. E’ un pensiero su come uno spazio ben organizzato, davvero a misura di bambino, aiuto lo sviluppo intellettivo e psicomotorio del piccolo, oltre ad incentivarlo ad essere indipendente.

SPUNT-ESERCIZIO: quattro scatole per eliminare il superfluo

I nonni e i parenti hanno esagerato con i regali? Non importa, non demonizziamo nessuno. Anzi, troviamo l’occasione per fare un esperimento con i nostri figli, magari approfittando del tempo in più che ci concedono i week end.

Vi proponiamo il gioco delle quattro scatole, che è un buon metodo per insegnare ai bambini a fare ordine e a smaltire ciò che non serve più. Operazione spesso difficile perché i più piccoli spesso faticano a staccarsi dagli oggetti, anche da quelli che non gli interessano, se non momentaneamente. Recuperate 4 scatoloni, che vi serviranno per raccogliere oggetti da conservare, oggetti che possono essere messi in vendita, oggetti da regalare, imballaggi riciclabili che possono essere destinati alla raccolta differenziata.

Poi iniziate ad esaminare con i vostri figli i giocattoli e a porvi insieme delle domande, un po’ ingenue forse, ma assolutamente utili: l’oggetto in questione è mai stato usato? Serve ancora al suo scopo? Può essere davvero considerato un ricordo? Ricordatevi che, per quanto sia molto più semplice eliminare giocattoli inutilizzati quando i bambini non se ne accorgono, in realtà coinvolgerli nella scelta, per quanto più laborioso, li aiuta molto di più e trasmette loro la fiducia che abbiamo nella loro opinione. 

E’ chiaro che i cambiamenti sono graduali e che probabilmente la casa presto tornerà al suo splendido disordine. Basti solo pensare all’invasione della miriade di micro giochini acquistabili nelle edicole sulla base delle mode del momento.

Nessuno vuole trasformare i bambini in maniaci dell’ordine o i genitori in sergenti di ferro. Ma, una volta fatto il primo esperimento di decluttering, ricordiamoci di procedere periodicamente alla revisione di ciò che si accumula in casa, E’ peraltro un discorso valido anche per i capi di abbigliamento dei piccoli, le scarpe e gli accessori. In questo caso ben venga la primavera ed il cambio di stagione per liberarci di quanto non viene più indossato, regalandolo, scambiandolo o donandolo ad associazioni caritatevoli. Se il problema riguarda i libri, letti e poi abbandonati, impariamo a frequentare le biblioteche con i bambini e scopriamo su internet le diverse iniziative a proposito, quali ad esempio il book-crossing.

Più valore ai giocattoli, più valore alle persone

Spaventati da questo inno alla pulizia? Rilassatevi! Se non siete pronti a ribaltare casa, verranno momenti più propizi. Ma se avete bisogno di un piccoli incentivo ad iniziare, ricordate che attribuire un valore a una cosa che ci è stata donata, sentendola preziosa, spesso significa riscoprire il valore del rapporto con le persone.

Fare spazio è un motto applicabile a tutto: si parte dalle cose, ma alla fine è solo un modo per aprire il cuore alle persone.

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