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Nessuno può capire nessuno, se non con il cuore

Lewis, C. J. (1880). Reading at the window

Questa sera riflettiamo sulla comunicazione,  con un brano tratto da Palomar, di Italo Calvino, a partire da una domanda: perché risulta così difficile comprendersi? Svelare il nostro mondo interiore agli altri o, al contrario, rendere intellegibile il nostro sembra un compito particolarmente arduo. Eppure un “traduttore” comune esiste, ed è una sorta di esperanto del cuore. Il suo nome è empatia.

Tratto da: Calvino, I. (1983). Palomar

Nessuno può capire nessuno: ogni merlo crede d’aver messo nel fischio un significato fondamentale per lui, ma che solo lui intende; l’altro gli ribatte qualcosa che non ha nessuna relazione con quello che lui ha detto; è un dialogo tra sordi, una conversazione senza capo né coda. Ma i dialoghi umani sono forse qualcosa di diverso? […]

La vita d’una persona consiste in un insieme d’avvenimenti di cui l’ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l’insieme, non perché conti di più dei precedenti ma perché inclusi in una vita gli avvenimenti si dispongono in un ordine che non è cronologico, ma risponde a un’architettura interna.

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