La nascita di Roma

1. La nascita di Roma

Secondo gli storici Roma fu fondata dai Latini, un popolo che viveva sui Colli Albani e che si dedicava all’agricoltura e alla pastorizia.

Probabilmente, un gruppo di latini costruì un piccolo villaggio sul Colle Palatino (uno dei sette colli di Roma). Questo colle si trovava di fronte al Tevere e all’Isola Tiberina: da lì era possibile attraversare il fiume e trasportare merci da una sponda all’altra. La posizione favorevole permise al villaggio di ingrandirsi e ai suoi abitanti di prosperare.

Nel tempo i Latini fondarono altri villaggi sui sei colli intorno al Palatino (il Campidoglio, l’Aventino, il Celio, il Quirinale, il Viminale e l’Esquilino) e intorno al 753 a.C. questi villaggi si unirono dando vita alla città di Roma.

2. Il mito della fondazione di Roma

C’era una volta una piccola città, Albalonga, fondata da Ascanio, figlio di Enea e governata dal re Numitore. Un giorno, il fratello minore di Numitore, Amulio, scacciò suo fratello con la forza e si dichiarò re di Albalonga.

Amulio fece assassinare sua nipote, la principessa Rea Silvia e gettò nel Tevere i suoi due figli, i gemelli Romolo e Remo. Infatti, secondo una profezia dell’oracolo, sarebbe stato proprio uno dei suoi discendenti di Numitore a sconfiggerlo.

I due bambini, abbandonati in un cesto, furono trovati da una lupa, che li portò nella sua tana e li allattò insieme agli altri lupacchiotti. Romolo e Remo crebbero nel bosco, insieme agli animali selvatici. Un giorno i due ragazzi furono trovati dal pastore Faustolo, che li portò a casa e d’accordo con sua moglie decise di adottarli. I ragazzi diventarono due giovani forti e coraggiosi.

Un giorno, mentre cacciavano, furono scambiati per due ladri e vennero catturati dai soldati di Numitore, che era fuggito da Albalonga e si era rifugiato tra i colli. Quando il vecchio incontrò i due giovani, capì immediatamente che si trattava dei suoi nipoti e raccontò loro di Rea Silvia, di Amulio e di Albalonga.

Romolo e Remo decisero di fare giustizia: radunarono un piccolo esercito e attaccarono Albalonga. Durante un duello mortale, Romolo trafisse Amulio e restituì la corona di Albalonga al nonno Numitore.

Come ricompensa per il loro aiuto prezioso, Numitore permise ai nipoti di fondare una città sulle rive del Tevere. Poiché Romolo e Remo erano gemelli, chiesero a due indovini di indicare quale fosse il volere degli dei e chi dei due dovesse diventare re.

Il primo indovino indicò Remo, ma il secondo Romolo e così i gemelli si misero a litigare. Remo, per prendere in giro il fratello, scavalcò le mura di pietra che questi aveva appena costruito e Romolo, infuriato, lo colpì, uccidendolo.

Fu così che la città appena fondata prese il nome di Roma e Romolo divenne il suo primo re.

2. Schede didattiche

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