L’albero e la pioggia invidiosa

C’era una volta un albero che era cresciuto a ridosso di una spiaggia e viveva sereno, ammirando il mare.
Un giorno la pioggia, invidiosa della sua vita felice, decise di provocarlo e inondò le terre dietro di lui. L’acqua aprì una piccola fenditura nella roccia e cominciò a scorrere sotto l’albero.
“Che fortuna!” pensò lui, “così non soffrirò più la sete”.
Infuriata, la pioggia inondò di nuovo la terra e questa volta la fenditura si allargò, scoprendo le radici dell’albero.
“Che fortuna!” pensò lui, “aria fresca per le mie radici”.
La pioggia era fuori di sé per la rabbia: “Ma non ti sei accorto che sto portando via la terra su cui sei cresciuto? Cos’hai da essere tanto allegro?”.
Infuriata, inondò la terra per la terza volta. Questa volta l’acqua portò via la terra e l’albero rimase sospeso per aria, aggrappato soltanto a due rocce che crescevano ai suoi lati.
“Come fai ad essere ancora lì?” si domandò la pioggia, fuori di sé, “Avresti dovuto morire, trascinato in mare dall’acqua”.
“Cosa dovrei risponderle?” si domandò l’albero.
“Che sono troppo impegnato a vivere per bisticciare inutilmente?
Che la mia vita è troppo preziosa perché qualcuno possa avvelenarla?
Che le angherie della pioggia mi hanno fatto male, ma mi hanno anche insegnato che è bello superare le difficoltà?”
L’albero non rispose e il suo silenzio fu troppo per la pioggia invidiosa: lasciò quel paese per sempre e di lei non si seppe più nulla.
L’albero invece, dopo tanti anni, è ancora lì, che ammira l’oceano aggrappato alle rocce.

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