Lo Chef Fantasma

lo chef fantasma

LO CHEF FANTASMA

Alessia de Falco & Matteo Princivalle

C’era una volta Luigi, un fantasma con un unico grande desiderio: aprire un ristorante tutto suo e diventare un famoso chef. Questo è un desiderio molto buffo: chi mai si farebbe servire la cena da un fantasma? “E’ un’idea abbastanza sciocca” gli dicevano i suoi amici “Nessuno entrerà mai in un ristorante popolato da fantasmi” dicevano tutti quelli con cui parlava. “Scapperanno a gambe levate!” lo rimproverava sua mamma.

Luigi però non si lasciò spaventare: scelse una casetta abbandonata lungo la strada e cominciò a lavorarci. Passava le notti a sistemare i vecchi tavoli, a cucire delle belle tovaglie a scacchi azzurri e a pensare al menù che avrebbe servito. Dopo un mese di preparativi, finalmente il ristorante era pronto. Luigi lo chiamò: La Luna Piena”, appendendo fuori dalla porta una bella insegna colorata. Gli abitanti della città, incuriositi da quel locale comparso così dal nulla, si fermavano a leggere il menù appeso alla porta.

Gelatina di funghi
Tagliatelle al sugo di cetrioli
Pesciolini fritti con insalata di alghe
Gelato al muschio

Qualcuno storceva il naso, ma molti decisero di entrare a provare la cucina dello chef della Luna Piena. Luigi, per non spaventare i suoi clienti, portava sempre un grembiule bianco da cuoco e indossava una maschera, in modo che nessuno si accorgesse della sua vera natura. Pensate un po’, un cuoco mascherato! In poco tempo la voce si sparse in città: tutti volevano assaggiare il gelato al muschio dello chef mascherato Luigi. Il ristorante era talmente pieno che dovette chiedere a due amici fantasmi di fare i camerieri, mascherati anche loro.

Il loro successo però infastidiva un altro grande chef, Gnoccofritto, che a causa loro aveva perso molti clienti. Costui era un omaccione spietato, pensate che il suo ultimo concorrente era finito in forno e servito come arrosto e pensò bene di andare a vedere cosa combinava Luigi. Così, una notte, si nascose dietro un cestino lungo la strada, aspettando che lo chef uscisse dalle cucine. Immaginate la sua faccia quando vide uscire dalla porta sul retro tre fantasmi. Per un attimo diventò tutto bianco dalla paura. Poi tornò in sé: aveva già in mente un piano malvagio. “Un fantasma eh? Vedremo quando tutti lo scopriranno chi ancora andrà a mangiare alla Luna Piena!”

La sera successiva Gnoccofritto prenotò un posto al ristorante. Si sedette a tavola e cominciò ad assaggiare la gelatina di funghi. Era buonissima. “Non sono mai riuscito a fare una gelatina così saporita” si disse fra sé. Questo lo fece arrabbiare ancora di più: solo lui doveva cucinare piatti prelibati! Arrivato al primo, si alzò, fingendo di dover andare in bagno; arrivato accanto allo chef gli diede uno spintone, facendogli cadere la maschera. “Un fantasma? Aiuto!” urlò Gnoccofritto, facendo finta di essere terrorizzato. Tutti i clienti del ristorante fissarono Luigi, poi scoppiarono a piangere, a urlare, a correre via. In un baleno La Luna Piena era deserta.

Luigi era disperato: passò la notte a piangere sulla porta del ristorante. Gnoccofritto lo aveva rovinato: nessuno sarebbe più andato nel suo ristorante. Mentre singhiozzava così, passò un bambino, un monellaccio che passava tutta la notte in giro per la città. “Perché piangi?” chiese al fantasma “I fantasmi dovrebbero far paura, non piangere”. “Il mio ristorante, adesso che tutti sanno che sono un fantasma non ci verrà più nessuno!” rispose Luigi, con le lacrime agli occhi. “Ma cosa dici! Alle persone piacciono i posti strani, però non dovrai più nasconderti. Facciamo così: io ti aiuterò a far tornare i clienti in questo posto e diventerò il tuo aiutante.”

Il fantasma decise di accettare. Gigi, così si chiamava il ragazzo, cominciò a dipingere un bel fantasma sulla porta d’ingresso. Poi, sui vetri del locale scrisse: “L’unico ristorante fantasma al mondo!” Infine preparò dei volantini da distribuire in giro per la città, in cui sbandierava in lungo e in largo la cucina dei fantasmi. “Ma così non entrerà più nessuno” gli obiettò Luigi. L’idea del ragazzo non lo convinceva affatto, ma decise di dargli una possibilità. Il giorno successivo La Luna Piena riaprì i battenti. Entrò un’unica famiglia per la cena: volevano vedere questo chef fantasma di cui tanto si parlava in giro. Rimasero entusiasti per la cucina e Gigi ne approfittò per regalare un sacchetto di confetti fantasma, caramelle di zucchero trasparenti. La sera dopo i tavoli pieni erano quattro. Tutti vollero fare quattro chiacchiere con il fantasma e tutti uscirono col sorriso. In breve, il ristorante tornò pieno come prima e anzi, più di prima. Luigi non dovette più nascondersi e diventò un famosissimo chef; tutti per strada lo fermavano e volevano conoscerlo.

Immaginate Gnoccofritto quando venne a sapere che fuori dalla Luna Piena c’era una fila di cento persone in attesa di vedere lo chef fantasma e assaggiare le sue prelibatezze. Furioso, si coprì con un telo bianco e cominciò a dire di essere anche lui un fantasma. Purtroppo il trucchetto non funzionò come sperava: una sera si trovò il ristorante pieno di fantasmi che volevano assaggiare il suo budino e, per lo spavento, morì.

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