Il drago di primavera

il drago di primavera

IL DRAGO DI PRIMAVERA

Alessia de Falco & Matteo Princivalle

La Primavera, dopo aver fatto sbocciare le gemme sugli alberi e i fiori di campo, andò a riposare e lasciò la lepre di Pasqua a controllare che tutto andasse per il meglio.
Due giorni dopo, la lepre bussò alla sua porta strillando: “Aiuto! Aiuto! I fiori stanno seccando”.
La Primavera uscì in pigiama, tutta trafelata.
“Cosa è successo?” chiese assonnata alla lepre.
“I fiori e le piante hanno sete. Non ricevono acqua da giorni”.
“Accipicchia” esclamò la Primavera colpendosi la fronte con un buffetto, “Non ci ho proprio pensato”.
Per rimediare, tirò fuori dalla sua borsa a fiori un uovo bianco punteggiato di macchioline azzurre.
“Che cos’è?” chiese curiosa la lepre di Pasqua.
“È un uovo di drago. Drago di primavera”.
“Accipicchia” le fece eco la lepre.
La Primavera posò l’uovo sul divano e si sedette sopra di esso, per covarlo.
Tre giorni dopo la lepre tornò a bussare alla sua porta.
“Si è schiuso l’uovo? I fiori e le piante non resistono più, stanno morendo di sete”.
In quell’istante l’uovo si schiuse, esplodendo in mille pezzi. La lepre si buttò a terra, in tempo per evitare una scheggia che passò sopra di lei sibilando e andò a schiantarsi contro il vetro della finestra, infrangendolo.
Dall’uovo uscì un draghetto bianco a macchioline azzurre. I draghi di primavera sono piccoli creature fantastiche – grandi all’incirca come una mucca – assolutamente inoffensive, che al posto di sputare fuoco lanciano pioggia e pioggerella. Sfortunatamente sono draghi timidi, molto timidi, anzi, timidissimi.
“Che carino” esclamò la lepre.
Il draghetto, scambiando la Primavera per la sua mamma, la salutò come si usava tra i draghi: aprì la sua piccola bocca affilata e le morsicò un braccio, scambiandolo per la coda. Vi chiederete il perché di questo bizzarro saluto, ed eccolo spiegato: i draghi hanno la coda dura come l’acciaio e sentono solo un piacevole solletico.
“Ahi” strillò la Primavera, e si infuriò contro il draghetto; “Ti sembra il modo di trattarmi, piccolo maleducato?”
Urlò con tanta rabbia che il drago di primavera, terrorizzato, volò fuori dalla porta e si nascose nel Sole.
Dovete sapere che i draghi non temono il calore e il magma incandescente del Sole era come un comodo sofà per il piccolo.
“Accipicchia” disse la Primavera. “Il drago di primavera ci è scappato. E adesso chi innaffierà i fiori e le piante?
Torna qui! Mi dispiace, non volevo spaventarti” strillò la Primavera al drago, con una voce così squillante che si udì perfino sul Sole.
“No” rispose il drago, “Ho paura di te e sulla Terra non torno più”.
“Che disastro” disse la lepre.
“Che disastro” eslamarono in coro i fiori e le piante, disperati.
“Forse ho un’idea” esclamò la Primavera.
Con un incantesimo, fece comparire nel cielo le nuvole, poi disse al drago: “Nasconditi tra le nuvole. Noi non riusciremo a vederti e tu non dovrai più avere paura di noi”.
Il drago uscì dal Sole, tornò sulla Terra e si nascose in un grosso banco di nuvole bianche.
“Grazie” mormorò timidamente rivolto alla Primavera.
Poi fece quello che facevano tutti i draghi di primavera: scatenò un bel temporale e le piante furono salve.
Da allora, il drago di primavera viaggia da un paese all’altro, portando la pioggia.
Si dice che centinaia di bambini abbiano provato ad avvistarlo, ma che nessuno ci sia mai riuscito.

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