Perché i pipistrelli volano di notte

Perché i pipistrelli volano di notte
Favola africana.
Testo (a cura di): Matteo Princivalle
Illustrazione: Alessia de Falco
C’erano una volta Oyot, il topo e Emiong, il pipistrello. A quei tempi i pipistrelli volavano ancora di giorno.
Oyot e Emiong mangiavano spesso insieme, ma il pipistrello era invidioso del suo amico. Infatti Oyot aveva una famiglia straordinaria ed era circondato di amici, mentre Emiong era un tipo solitario e non molto popolare.
Nonostante il carattere schivo Emiong era un cuoco eccezionale e la sua zuppa era la migliore di tutta la foresta. Un giorno Oyot gli disse: «Vorrei essere bravo come te a cucinare la zuppa, amico. Ma dimmi, qual è il tuo segreto?»
Fu in quel momento che il pipistrello escogitò un piano diabolico per sbarazzarsi del topo.
«Il mio segreto? Quando l’acqua è bollente, mi tuffo dentro il pentolone, per insaporire il brodo.»
Il topo non credette al pipistrello e così Emiong organizzò una grande messinscena: preparò un grande pentolone di acqua tiepida e si tuffò dentro, aspettò qualche minuto e poi uscì. Poi accese il fuoco sotto il pentolone e preparò la zuppa come la faceva ogni giorno.
Quella sera Oyot tornò a casa e disse a sua moglie e ai suoi figli che Emiong gli aveva svelato il suo segreto e che avrebbe preparato una zuppa buona come quella del pipistrello. Mise un pentolone sul fuoco e quando l’acqua fu bollente si tuffò dentro e morì.
La moglie di Oyot andò su tutte le furie; raccontò il fatto al re degli animali, che ordinò a tutti di cercare il pipistrello, perché fosse imprigionato.
Per la paura Emiong si nascose in una caverna e non si fece più vedere. Da quel giorno uscì solo di notte, quando tutti dormivano.
Morale: chi compie azioni malvagie non può uscire alla luce del Sole.
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