L’indovinello del pastore

Questo racconto fa parte della raccolta “Storie brevi per bambini”.

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L’indovinello del pastore

Testo di: Alessia de Falco e Matteo Princivalle

Un pastore vestito di stracci stava attraversando il bosco seguito dal suo agnellino; quei due erano molto affezionati e camminavano uno accanto all’altro dal mattino alla sera. All’improvviso, da una grossa quercia saltarono fuori quattro briganti con le pistole spianate: avevano scambiato il pastore per un principe e l’agnellino per il suo destriero.

“Fermati e consegnaci tutto quello che hai: soldi, oro, gioielli e lettere firmate”” gli ordinarono. L’agnellino cominciò a tremare come una foglia.
“Sono solo un povero pastore, non ho niente con me. Se volete, controllate le tasche del mio mantello; troverete soltanto qualche attrezzo arrugginito”.

I briganti perquisirono il pastore e frugarono per bene anche tra i ricci della sua barba e nella lana dell’agnellino, convinti che potessero nascondere qualche pepita d’oro o un grosso diamante. Dopo un’ora di lavoro, si accorsero che non c’era proprio niente da rubare. Che delusione!

“Visto che non hai niente da darci ci prenderemo il tuo agnellino e lo cucineremo per cena” disse il più grosso dei briganti.
“Beee!” protestò l’agnellino, mentre due dei briganti lo afferravano per le zampe.

“Aspettate” li interruppe il pastore. “Io sono un pover’uomo, ma questo agnellino è  il più intelligente tra tutti gli animali. Se lo lascerete andare,  in cambio vi aiuterà a trovare un grande tesoro”.
“Questa è una bugia bella e buona” disse il capo dei briganti e ordinò agli altri di preparare la brace e lo spiedo.

“Ve lo dimostrerò. Mettetevi tutti in fila, qui davanti a me”. I quattro briganti obbedirono e fecero accomodare l’agnellino in mezzo a loro.
“Adesso provate a rispondere a questo indovinello: chi è che se ne va appena fate il suo nome?”

I briganti cominciarono a pensare e più pensavano, più si grattavano il capo. Uno dei quattro svenne per la fatica. Alla fine, il loro capo si arrese: “Ci arrendiamo. Non riusciamo a risolvere il tuo indovinello, ma nemmeno lui” disse puntando il dito contro l’agnello.

Il vecchi pastore fece segno di no con il dito. “Lui ha risposto correttamente: è rimasto in silenzio. Era proprio il silenzio la soluzione al mio indovinello: appena dite “silenzio”, ecco che il silenzio se n’è andato. L’agnellino l’ha capito ed è rimasto muto”.

I briganti, sbalorditi dall’intelligenza dell’agnello, lo lasciarono andare e gli fecero dei grandi inchini mentre si allontanava.
“Torneremo presto col vostro tesoro” disse il pastore strizzando l’occhiolino all’agnello.

Saranno tornati davvero con un forziere d’oro? La storia non lo dice, ma l’ha scritta l’agnellino e magari voleva farci uno scherzo.

l'indovinello del pastore

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