Kaori e il seme dell’onestà

il seme dell'onestà

KAORI E IL SEME DELL’ONESTÀ

Testo di: Alessia de Falco & Matteo Princivalle

Un tempo, in Giappone, viveva un principe che non aveva ancora trovato moglie. Suo padre era molto in pena: “Devi affrettarti, figlio mio; la mia fine si avvicina e tu diventerai imperatore. Ma potrai salire al trono soltanto se troverai moglie”.
Il principe decise di non contrariare suo padre e si mise a cercare una fanciulla adatta a diventare sua sposa. I saggi consiglieri gli suggerirono di radunare a corte tutte le ragazze del regno, perché così sarebbe stata più facile la scelta.
“Quella che colpirà il mio cuore, sarà la mia sposa”, si disse il principe.
Il giorno stabilito, giunsero a palazzo centinaia di nobili fanciulle, agghindate a festa. Tra loro c’era anche una serva, Kaori, vestita umilmente e senza alcun titolo nobiliare.
“Non andare, purtroppo non puoi competere con le altre, non è il tuo destino”, le aveva detto la madre. Ma Kaori non l’aveva ascoltata: “Anche se non sarò la prescelta, almeno vivrò con la gioia di aver incontrato il principe”.
Quando tutte le fanciulle si furono radunate, il principe lanciò una sfida: “Darò a ciascuna di voi un seme e colei che fra sei mesi mi porterà il fiore più bello sarà la mia sposa, la futura imperatrice”.

Anche Kaori prese il suo seme e lo piantò in un vaso di argilla: lo innaffiava, si accertava che non subisse sbalzi di temperatura, che ricevesse luce a sufficienza. Purtroppo tutti i suoi sforzi erano vani: passavano i mesi e dalla terra non spuntava proprio nulla. Nonostante ciò, la ragazza non demordeva e continuava a curare il semino, nella speranza che nascesse almeno germoglio.
I sei mesi trascorsero e giunse il tempo di tornare a corte a mostrare la piantina nata da ciascun seme. La madre di Kaori cercò di farla desistere: “Non andare, te ne prego. Cosa penserà il principe vedendo il tuo vaso vuoto?”.
Ma la fanciulla non si perse d’animo e la rassicurò, dicendole che sarebbe partita ugualmente, per mostrare al principe il frutto del suo amore paziente. Giunta a palazzo, Kaori vide le altre ragazze portare fiori bellissimi, colorati e dal profumo inebriante. Tutte sfilarono davanti al principe, mostrando il frutto della loro fatica.

Anche Kaori si mise davanti al principe e gli mostrò il suo vaso, pieno solo di terra nerastra. Il principe lo scrutò in silenzio e poi annunciò la sua decisione: “Questa donna che sorregge un umile vaso di terracotta, senza nessun fiore, diventerà mia moglie”.
Ci fu un gran brusio, poiché nessuno capiva le motivazioni del principe. Ma egli spiegò: “Questa donna è l’unica che ha saputo far germogliare il seme dell’onestà e quindi degna di diventare imperatrice. I semi che vi ho dato erano sterili, senza vita. Nulla sarebbe potuto crescere da essi e voi avete tentato di ingannarmi”.
Fu così che Kaori sposò il principe e con lui governò saggiamente il regno.

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