Storia di un lampione che vedeva il mondo grigio

C’era una volta…un lampione. Non era uno di quei lampioni alti alti che siamo abituati a vedere lungo le strade della nostra città: era basso, grosso, fatto di pietra e si trovava su un prato, di fronte a un piccolo laghetto. Il suo proprietario lo aveva fatto costruire per far luce al parco di casa.
Il lampione era contentissimo del suo lavoro: ogni giorno illuminava i pesci che nuotavano nel laghetto, gli aceri, i gigli e i tulipani; in questo modo ammirava i mille colori della natura e ne ricavava una gran contentezza. Purtroppo, con il passare del tempo, la sua luce si fece via via più debole e i suoi vetri più offuscati. Per questa ragione i colori sembravano più spenti e soprattutto molto tristi.
lampione
Il lampione non capiva il motivo di questa cosa ed era diventato triste e nostalgico. Passava la giornata a ripetere <Una volta i pesci erano molto più colorati> e <Ah, quando i fiori erano ancora gialli e blu, adesso è tutto così grigio!>. Ogni sera, quando veniva acceso, non faceva che lamentarsi e sognare i tempi in cui ammirava il giardino.
Un bel giorno, al tramonto, un’ape si posò sulla sommità del lampione. Poiché lo sentiva piangere e borbottare, volle sapere il perché.
«Eh, tu non sai nulla di questo giardino, ma una volta i pesci erano rossi e le aiuole bianche e gialle; adesso invece è tutto grigio e spento! Com’è diventato triste il mondo signora ape».

L’ape, all’inizio, si meravigliò: «Ma cosa va dicendo questo lampione? I pesci sono rossi anche oggi e i tulipani gialli e bianchi; proprio come ieri e il giorno prima e così sin da quando sono nata».
Poi, facendo un volo intorno al lampione, si accorse che il suo vetro era coperto di polvere e la sua luce prossima a spegnersi. Così, per aiutarlo, corse all’alveare e si fece dare un panno e dell’olio.
Tornata dal lampione, strofinò per bene il vetro fino a renderlo di nuovo lucido; poi entrò ed aggiunse l’olio da ardere, che stava per esaurirsi.
«Va meglio adesso?» chiese ridendo l’ape.
Il lampione, colmo di meraviglia, si era commosso.
«Tu devi essere una strega potente, signora ape: infatti hai ridato i colori a questo mondo con un battito delle tue ali!».
Mai si accorse, tuttavia, che l’unica magia dell’ape era stato il panno con cui aveva pulito il suo vetro e l’olio con cui aveva rinvigorito la sua fiamma.

Conosco tante persone che sono proprio come questo lampione: infatti, se non stiamo attenti, è facile dimenticarci la polvere sui nostri occhi e pensare che sia il mondo ad aver perso i colori!

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