Il villaggio che rimase al buio per salvare i pettirossi

Alessia de Falco & Matteo Princivalle

C’era una volta una giovane femmina di pettirosso che volava di terra in terra alla ricerca di un posto sicuro in cui edificare il suo nido.
Un giorno, fu sorpresa da un temporale e dovette cercare un riparo nelle vicinanze.
Il pettirosso atterrò in un piccolo villaggio, trovo una casetta d’acciaio dall’aspetto robusto e si rintanò al suo interno. Si trovò così bene che, quando il temporale fu cessato, costruì lì il suo nido e depose le uova.

Al tramonto, qualcuno si avvicinò: era il vecchio custode, venuto ad accendere le luci; senza saperlo, il pettirosso aveva costruito il suo nido dentro la centrale elettrica che serviva ad accendere i lampioni del villaggio.
“Che guaio” pensò il custode quando si accorse del nido: “quel pettirosso è in pericolo: se accenderò la luce, potrebbe rimanere folgorato. Non posso farlo”.
Il custode, senza accendere le luci, corse al paese e radunò tutti i concittadini che riuscì a trovare.

Quando furono tutti nella piazza, parlò così: “Se allontaniamo l’uccellino dal nido, le sue uova non si schiuderanno più. Se accendiamo la luce, il nido potrebbe prendere fuoco e il pettirosso potrebbe prendere la scossa”.
Gli abitanti del villaggio si consultarono perplessi.
“Cosa vorresti fare?” chiesero al vecchio custode.
“Lasciamo spenti i lampioni: presto le uova si schiuderanno, i pettirossi voleranno via e torneranno alla loro terra. Fino a quel giorno, penso che non dovremmo accendere le luci”.

Qualcuno protestò, ma alla fine tutti furono d’accordo: la vita del pettirosso e dei suoi piccoli valeva quel piccolo sacrificio.
Il villaggio rimase al buio fino alla schiusa delle uova. Ogni giorno il custode si avvicinava alla centrale elettrica in punta di piedi, per controllare la situazione.
Infine, quando giunse il tempo e i pettirossi spiccarono il volo, gli abitanti del villaggio organizzarono una grande festa per loro, felici di aver salvato la vita a quelle creature meravigliose.

Questa favola è ispirata ad una storia vera. 

 

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