La ninfa del lago di Carezza

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La ninfa del lago di Carezza

Tanto tempo fa, nel lago di Carezza abitava la ninfa Ondina, che col suo canto faceva innamorare di lei tutti i giovani del paese. Pochissimi l’avevano avvistata e quei pochi erano certi che su tutta la Terra – così dicevano – non ci fosse fanciulla più bella di Ondina.
Un giorno la vide lo stregone del Latemar, che s’innamorò perdutamente di lei e decise di rapirla per condurla nel suo nascondiglio. Tentò e ritentò, ma la ninfa non cadde nei suoi tranelli.
Lo stregone chiese aiuto alle Strie del Masarè, una congrega di streghe esperte in rimedi d’amore. Ed ecco il responso:«Se vuoi rapire Ondina dovrai fare come ti dico: travestiti da mercante di pietre preziose e va’ in riva al lago. Poi, con uno dei tuoi incantesimi, costruisci un arcobaleno, il più bello che si sia mai visto nel cielo. Dev’essere un arcobaleno scintillante, come se tu l’avessi forgiato con rubini, zaffiri e topazi. La ninfa uscirà dall’acqua per ammirarlo e tu potrai catturarla facilmente».
Lo stregone del Latemar seguì il consiglio delle Strie, ma dimenticò di traverstirsi. Seduto in riva al lago, fabbricò l’arcobaleno e davvero non s’era mai visto in terra un arcobaleno bello come il suo. Ondina uscì dall’acqua, incantata da quel prodigio scintillante, ma non appena avvistò lo stregone intuì il suo imbroglio e con un tuffo scomparve nelle acque del lago di Carezza. Da quel giorno, nessuno ha più avvistato la ninfa né udito la sua voce. Lo stregone, in preda alla collera, fece a pezzi l’arcobaleno e buttò i suoi frammenti nel lago; ed è per questo motivo che il lago di Carezza ha i colori dell’arcobaleno.

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