“Ti auguro di vivere”: una poesia per ricordarci che l’arte è medicina dell’anima

Poeticamente abita l’uomo su questa terra“.
F. Hölderlin

L’uomo deve sopravvivere, prosaicamente. Eppure, la mera sopravvivenza è vita solo a metà: quando abbiamo atteso a tutti i doveri della sopravvivenza, quando abbiamo un tetto sopra la testa e un piatto caldo che ci attende sul tavolo, quando abbiamo provveduto ai bisogni dei nostri bambini, non abbiamo ancora compiuto il nostro destino. Per fiorire dobbiamo scoprire la poesia che dimora nella nostra esistenza, dobbiamo farci poeti e uditori; dobbiamo imparare ad osservare, ad ascoltare e infine a scrivere la nostra storia.
Questa è una delle lezioni più interessanti dei nostri tempi; il primo a parlare di prosa e poesia nella vita è stato Edgar Morin, ma sin dall’antichità gli uomini cercano ristoro nell’arte, medicina dell’anima.
Abbiamo scelto per voi una poesia (del poeta francese Jean Debruynne) che parla di vita, un augurio che al tempo stesso offre una direzione, tra le molte direzioni possibili per ciascuna vita:

Ti auguro di vivere
senza lasciarti comprare dal denaro.
Ti auguro di vivere
senza marca, senza etichetta,
senza distinzione,
senza altro nome
che quello di uomo.

Ti auguro di vivere
senza rendere nessuno tua vittima.
Ti auguro di vivere
senza sospettare o condannare
nemmeno a fior di labbra.

Ti auguro di vivere in un mondo
dove ognuno abbia il diritto
di diventare tuo fratello
e farsi tuo prossimo.

Abbiamo realizzato anche questo template stampabile. Cliccate sull’immagine per scaricare il file PDF.

BIBLIOGRAFIA
JEAN DEBRUYNNE, Les quatre saisons d’aimer, 2010

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