Amare e accettare: ecco il modo migliore per educare

Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido“.
Albert Einstein

Giudicare è davvero una brutta parola: inappropriata in un contesto familiare, che dovrebbe essere ricco di amore e accettazione, così come in un contesto scolastico, che dovrebbe essere fondato sull’incoraggiamento, sulla guida e sulla valutazione (valutare è un compito diametralmente opposto rispetto all’atto di giudicare).
Quante volte ci capita di giudicare i nostri bambini attraverso il filtro delle nostre idee? Quante volte immaginiamo e desideriamo per loro un futuro ideato e progettato da noi? In quante occasioni ci riveliamo incapaci di accettare l’altro e la sua unicità?

Il nostro punto di vista non è l’unico
Nella maggior parte dei casi, la mancanza di accettazione deriva da una distorsione del pensiero: tutti noi ci focalizziamo su alcune abilità che riteniamo più importanti di altri. Questo processo di focalizzazione, però, ci impedisce di vedere la straordinaria varietà che ci circonda (e, nel caso di un figlio, i suoi veri punti di forza).

Christopher Peterson e la sua equipe di psicologi del VIA Institute on Character hanno impiegato anni di studio a catalogare tutti i punti di forza che contraddistinguono la nostra specie e ne hanno individuati ben 24, divisi in 6 aree (Conoscenza, Coraggio, Temperanza, Umanità, Giustizia e Trascendenza).
Il loro lavoro tassonomico dovrebbe spingerci a una riflessione sull’ampiezza dei punti di forza: ciascuno di questi può produrre risultati straordinari se ben sviluppato, ciascuno di loro è parimenti utile e necessario per vivere bene. Il fatto che noi coltiviamo una certa combinazione di queste virtù non significa che le altre combinazioni siano sbagliate, o meno efficaci. Vuol dire invece che dovremmo imparare ad ampliare il nostro orizzonte dei pensieri, accettando tutte queste combinazioni nella loro unicità.

Un esercizio pratico
Amare e accettare un figlio per quello che è significa impegnarsi a comprendere i suoi punti di forza, il suo carattere e le sue scelte, senza la pretesa di sostituirci a lui.
Un ottimo esercizio per favorire l’accettazione e scoprire ciò che di buono si nasconde nella diversità è la pratica delle conversazioni basate sui punti di forza. Abbiamo descritto questo esercizio in modo dettagliato in questo articolo.

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