Perché è importante scrivere a mano

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Un tempo, alla scuola elementare, si insegnavano la calligrafia e l’amore per la bella scrittura.
Oggi la scrittura sembra giunta al capolinea: sempre meno scuole prestano attenzione ad insegnare un buon corsivo e, dal resto del mondo, le notizie non sono incoraggianti: pare che in diversi istituti americani e finlandesi si stiano valutando soluzioni tecnologiche per scrivere, superando di fatto la scrittura a mano.
Contestualmente, negli anni abbiamo assistito ad un aumento impressionante dei casi di difficoltà di lettura e scrittura.

  • La scrittura è giunta al termine?
  • È tempo che il pc porti all’estinzione definitiva di penna e matita?

Queste sono le domande che ci siamo posti, e su cui ci piacerebbe far riflettere anche te. Dalla riflessione scientifica, che negli ultimi anni (e specialmente in quest’ultimo periodo) sta animando l’ambiente pedagogico, abbiamo tratto alcuni spunti.

L’importanza della calligrafia

Per poter affrontare il problema della scrittura a mano e della calligrafia, bisogna prima di tutto capire se questa ha un’utilità: non solo nell’aiutarci a memorizzare (la scienza parla chiaro: prendere appunti e trascriverli a mano permette di memorizzare informazioni più rapidamente e in modo più profondo), ma anche nella sfera personale, per il nostro benessere.

Il grande beneficio della scrittura a mano, specialmente del corsivo (lo stampato minuscolo, secondo il parere di autorevoli grafologi, è un carattere nato per la stampa e inadatto alla scrittura manuale), è infatti quello di esprimere se stessi, di imprimere in modo tangibile la propria personalità

La scrittura evidenzia lo ‘stile personale’ con cui i valori vengono introiettati. C’è la persona che li interiorizza e li vive secondo uno stile ‘contemplativo’ e chi invece è più portato a esprimerli attraverso l’azione. La scrittura corsiva descrive questa originalità proprio perché esprime l’unicità di chi la esegue. Inoltre le ricerche scientifiche hanno ampiamente dimostrato l’utilità dello scrivere per memorizzare e organizzare pensieri, emozioni e convinzioni personali“.
Avvenire, 2017

La tesi che ha portato all’indifferenza verso il corsivo e la calligrafia è sostanzialmente questa: “scrivere a mano è inutile ed inefficiente: col pc o con lo smartphone si fa prima. E allora, evitiamo di perdere tempo e scriviamo in digitale”.

Scrivere a mano non è unicamente un modo per comunicare. Anzi, la comunicazione è quasi un elemento secondario. Tracciare linee e segni grafici è prima di tutto un atto personale, intellettivo e dalla forte connotazione psicologica. E’ una vera e propria ristrutturazione del Sé.

Possiamo ipotizzare che la psicologia e la neuropsicologia, nel futuro prossimo, riescano a fare maggiore chiarezza su questo processo; nel frattempo, però, ci schieriamo a sostegno della calligrafia per il suo valore artistico. L’arte, in quanto espressione di sé, è da favorire in tutte le sue forme. Scrittura compresa!

Come saprai, abbiamo una certa passione per i diari: piccoli gioielli di carta che ci aiutano ad esprimere le nostre emozioni, a riavvolgere la matassa della vita e a ragionare sul sé. Sono uno strumento formidabile per la crescita personale (e non è un caso che ad essi abbiano affidato i loro pensieri tanti grandi intellettuali, artisti e politici). Ti consigliamo di leggere le nostre istruzioni per un diario creativo.

Quello che ti proponiamo è semplicemente la cura artistica del tuo diario: attenzione alla grafia, e alla paginazione. La calligrafia, in questo senso, ti aiuterà non poco. Scrivere un pensiero ordinato, leggibile, anche elegante è un ottimo modo per imparare a pensar bene, esprimendo con chiarezza il proprio punto di vista.

Come già Maria Montessori aveva intuito, la cura esteriore, ad esempio quella dell’ambiente o della propria grafia, altro non è che la trasposizione della cura che abbiamo all’interno di noi: cura della nostra persona, dei nostri bisogni e della nostra anima.

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