Covid-19 e scuola: migliaia di famiglie pensano all’homeschooling

Come torneranno a scuola i bambini? Ancora non si sa e questa incertezza pesa sulle famiglie italiane. In assenza di uno scenario preciso, infatti, aumenta il numero di famiglie intenzionate a ritirare i figli da scuola e ad istruirsi privatamente, ricorrendo all’istruzione parentale.

Fino a marzo scorso, l’istruzione parentale (detta anche homeschooling) era un fenomeno che interessava un numero esiguo di famiglie sul territorio italiano: circa 1500, secondo le statistiche.
Si tratta infatti di una scelta che richiede consapevolezza, un elevato grado di istruzione e risorse finanziarie non indifferenti. Negli ultimi tre mesi, il fenomeno è esploso: secondo i dati del nostro Osservatorio sull’Educazione (dati: Google Search Console) sono state circa 8000 le famiglie che hanno cercato in rete informazioni sull’istruzione parentale.

Del resto, la didattica a distanza ha richiesto un impegno costante da parte dei genitori, specialmente per chi ha figli in età 3-12 anni. Impegno che difficilmente si può conciliare con un lavoro a tempo pieno e che ha portato molte madri a lasciare il lavoro per dedicarsi ai figli. In queste condizioni, è assolutamente normale che alcune famiglie scelgano di ricorrere all’istruzione parentale, per progettare una scuola “su misura” per i propri bambini. Con tutti i rischi del caso, perché se l’educazione e l’istruzione si nutrono di buone intenzioni, funzionano soltanto se sono sostenute da una professionalità elevata.

Per chi fosse interessato ad approfondire il tema dell’istruzione parentale, potete trovare riferimenti normativi e alcuni approfondimenti pedagogici in questa guida.

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