EDUCAZIONE ARTISTICA E MUSICALE

arte e musica

Nel corso delle nostre riflessioni sull’importanza dell’arte, della musica e del movimento (a cui abbiamo dedicato un altro spazio) ci siamo spesso “scontrati” con la scarsa importanza che viene data loro dalla scuola primaria e, d’altro canto, dalla scarsa importanza che le famiglie attribuiscono a questa debolezza formativa.

L’opinione che prevale è quella secondo cui non importa se a scuola non si studia la musica, perché saranno i genitori, se la cosa interessa loro, a far impartire lezioni private ai loro figli (lo stesso vale per l’arte e per l’educazione motoria). Questa tendenza, che colpisce prevalentemente l’ambito artistico, quello musicale e quello motorio-sportivo è un segnale preoccupante di rassegnazione a una scuola incompleta. Significa vivere la musica e l’arte come fatti privati, come passatempi legati alla sfera personale. Purtroppo, è proprio questa visione che porta al deperimento di queste discipline.

Ezio Bosso, intervistato dal “Corriere di Bologna” lo scorso anno ci diceva: “se dovessi decidere io, farei iniziare lo studio alle elementari se non già all’asilo. Alle medie è già tardi“. Non è un caso che il pianista e direttore d’orchestra abbia parlato di scuola e non di famiglia (concetto ribadito in un paio di altre occasioni).

Se vogliamo che l’arte e la musica tornino a scuola da protagoniste, dobbiamo rilanciare la tradizione culturale del nostro paese, che ha prodotto arte e musica di assoluta eccellenza. Dobbiamo ridisegnare un curricolo che insegni ai bambini ad amare la bellezza, a cogliere lo stupore. Come suggerisce il maestro Bosso: “Bisognerebbe portare i bambini ad ascoltare la musica. Lasciare che lo stupore si impossessi di loro. Questa, secondo me, è la vera magia. Non costringerli a cantare e a ballare solo per il piacere della zia di turno“.

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