L’inversione creativa

La procedura d’inversione è una delle tecniche di pensiero laterale teorizzate dallo studioso Edward De Bono. Ecco un esempio di inversione:
“Se la situazione riguarda «un poliziotto che regola il traffico», si potrebbero attuare le seguenti inversioni:
- Il traffico regola (controlla) il poliziotto.
- Il poliziotto ingorga il traffico.
Quale di queste due inversioni è la migliore? Entrambe funzioneranno. È impossibile dire quale elaborazione sarà più utile finché non abbia dimostrato la sua fecondità. Non è importante scegliere l’inversione più ragionevole o quella più irragionevole. Si va alla ricerca di alternative, di mutamenti, di elaborazioni stimolatrici dell’informazione”.
Esistono alcune valide ragioni per ricorrere all’inversione nella soluzione creativa dei problemi. Eccone alcune:
- “Infrangendo il modo originario di considerare la situazione, si libera l’informazione che può ricomporsi in un modo nuovo;
- si attua l’inversione per superare il terrore di essere in errore, di compiere un passo non pienamente giustificato;
- lo scopo principale è quello di stimolo. Attuando l’inversione si va verso una nuova posizione. Poi si vede che cosa accade;
- di quando in quando l’approccio inverso è utile in sé“.
L’inversione può trasformarsi in un esercizio quotidiano, adatto anche ai bambini. È sufficiente inventare una situazione iniziale e lavorare poi per invertirla. Ecco qualche esempio di situazione tipica per cominciare ad esercitarsi:
- due bambini vanno a scuola;
- la famiglia Rossi Bianchi va in vacanza;
- il cane ha rubato i biscotti sul tavolo.
Dalle varie inversioni, potrebbero nascere degli incipit interessanti per inventare storie. Immaginate l’ultimo dei tre scenari, quello del cane. Un’inversione potrebbe essere: “i biscotti hanno rubato il cane”, e via con la narrazione. In questo senso, l’inversione del pensiero laterale assomiglia al lavoro proposto da Gianni Rodari nella “Grammatica della fantasia“. Divertiti anche tu con le inversioni creative!