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Esercizi di empatia

Riprendiamo il nostro discorso sull’ empatia, anche se forse ne hai sentito parlare troppo spesso ultimamente. Però non fermare la vostra lettura a queste poche righe, potreste stupirvi.

Non hai la sensazione che ultimamente questa “parola magica” venga tirata fuori dal cilindro come una coniglio bianco salvavita? Non sappiamo tu, ma noi abbiamo un po’ l’impressione che sia un termine di moda, ma che nella realtà pratica non lo si utilizzi correttamente. Questo accade non perché manchino gli esperti in grado di dare consigli sensati, ma perché si è perso un po’ il punto di partenza: l’empatia non si insegna.

Semplicemente, si vive insieme. lasciando spazio alle emozioni. In un contesto normale, non dovrebbe nemmeno esserci la necessità di parlare di una cosa così ovvia. Eppure il web ed i giornali spopolano di articoli su come l’essere empatici ci permetta di raggiungere la felicità. Ma che bella scoperta!

Il limite non è dato dal fatto che l’empatia non si possa insegnare, ma che si sia persa la capacità di viverla nel quotidiano. Ciò che è nascosto in noi va riscoperto, non solo attraverso la lettura, ma anche attraverso piccoli gesti quotidiani. E’ molto più semplice di quanto crediamo, ma spesso ci sottovalutiamo e pensiamo troppo poco a quante risorse possediamo dentro di noi senza saperlo.

Oggi ti facciamo una proposta, molto operativa: la palestra delle emozioni. Per ogni giorno di questa settimana, ti proponiamo un momento di empatia, da condividere con i tuoi affetti: non servirà molto tempo. Ti chiediamo però che quel tempo sia dedicato, prezioso, lontano dallo stress. Prima di proporti gli esercizi (che poi altro non sono che momenti di coccole e gioco) ti chiediamo di raccoglierti in te stessa/o e porti mentalmente quattro domande:

  1. Ho ascoltato davvero?
  2. La mia reazione fa stare bene me o chi mi sta di fronte?
  3. Le mie aspettative sono ragionevoli?
  4. Cosa farei al suo posto?

HO ASCOLTATO DAVVERO?

Ecco, se ti sei risposta/o con sincerità, praticamente conosci molto bene l’empatia. Ora coltivala, se ce ne fosse bisogno (noi siamo convinti che a mamme e papà non servano tutti questi consigli, ma il bello del confronto è che ci si rafforza insieme).

Lunedì: 30 minuti di coccole sul divano.
Prova a sederti insieme ai bambini cinque minuti e giocare a riempirli di coccole. E’ un buon momento per provare a chiedervi l’un l’altro come state. Spesso pensiamo di aver capito, ma in realtà ci mettiamo nei panni dell’altro immaginando i sentimenti che prova, non sentendoli veramente.

Martedì: trova somiglianze e differenze.
Prova ad amarti e apprezzarti per quel che sei, scoprendo le diversità degli altri. Capire le somiglianze, anche con chi non ci piace, aiuta a trovare punti di connessione e stabilire un legame.

Mercoledì: pratica l’apertura verso un altro punto di vista.
Raramente riusciamo a comprendere gli altri così bene come pensiamo di fare. È meglio che le persone dicano a te quello che sentono, piuttosto che tu dica a loro ciò che sentono. Allena la tua mente ad aprirsi a prospettive che non sono le tue ed evolviti realmente per immergerti prospettive diverse.

Giovedì: ascolta di più, parla di meno.
A turno, fai una domanda e mettiti in ascolto dell’altro, grande o piccolo che sia, per due minuti. Le persone si sentono più capite quando è consentito loro un ampio spazio per affermare la loro opinione.

Venerdì: non terminare le frasi degli altri.
Quando pensi di sapere quello che gli altri stiano dicendo dire, sei tentato a terminare le loro dichiarazioni. Questo deriva in parte dal desiderio di mostrare efficienza e in parte dal desiderio di dimostrare che riesci a comprendere il pensiero degli altri.

Sabato: non dare consigli se non sono richiesti.
Resisti alla tentazione di risolvere i problemi di cui le persone ti parlano. Quando dai loro un consiglio, il risultato che produce sembra quello minimizzare i loro sentimenti. Di solito, quello che vogliono le persone è avere qualcuno che ascolti le loro preoccupazioni.

Domenica: dai attenzione in modo sincero.
Chi ci ascolta capisce se siamo davvero interessati, è impossibile fingere empatia. Per cui regalati un momento in cui donarti veramente agli altri.

PER EDUCARE CON LE FAVOLE:

Per aiutare i più piccoli a riconoscere le emozioni e a coltivare le buone pratiche che ci fanno stare meglio abbiamo scritto la raccolta di racconti “Cuorfolletto e i suoi amici”.

libri cuorfolletto e i suoi amici

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