Leggere ad alta voce fa bene a tutta la famiglia

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Leggere è una pratica salutare. Leggere ai bambini è un atto d’amore. Secondo la scienza, è anche un dono prezioso: la lettura ad alta voce fa bene tanto allo sviluppo cognitivo e sociale dei bambini che ascoltano, quanto a chi legge.

La rivista Pediatrics, infatti, ha recentemente pubblicato uno studio che ha analizzato tutte le pubblicazioni scientifiche sul tema; una volta eliminati tutte le ricerche duplicate e quelle che contenevano qualche tipo di errore, sono rimasti 18 studi internazionali sulla lettura ad alta voce; tutti quanti, concordano nei risultati: la lettura ad alta voce potenzia lo sviluppo psicosociale tanto dei bambini quanto di mamma e papà.

Questa conclusione non è certo una novità: in Italia, per fare un esempio, è attiva dal 1999 l’associazione Nati per Leggere, a cui hanno aderito moltissimi pediatri, educatori, psicologi ed altri professionisti che lavorano a contatto con la prima infanzia.

Gli studi scientifici hanno evidenziato come leggere ad alta voce, con una certa continuità, ai bambini in età prescolare influenzi positivamente la vita relazionale (è una opportunità di relazione tra bambino e genitori) e lo sviluppo cognitivo. Si tratta infatti di creare una più profonda relazione tra bambino e genitori, oltre a stimolare lo sviluppo della comprensione del linguaggio e della capacità di lettura. Oltre, chiaramente a consolidare nel bambino l’abitudine a leggere che si protrae nelle età successive grazie all’approccio precoce legato alla relazione.

“Leggere è un gesto d’amore, un’esperienza positiva e piacevole che rafforza il legame e l’attaccamento sicuro. Inoltre, attraverso le storie i bambini imparano a riconoscere con più facilità le proprie emozioni e quelle altrui”.
Giorgio Tamburlini

Leggere ad alta voce fa bene anche ai più grandi

Che la lettura faccia bene ai bambini è certo. Forse sono meno evidenti i benefici per l’adulto che legge. Il narratore, invece, ha la possibilità di sintonizzarsi con la sua parte ‘infantile’ dimenticata, mentre il bambino che ascolta, impara e acquisisce nuove terminologie, amplia la sua conoscenza del mondo e sviluppa la fantasia e l’immaginazione.

La lettura è un modo per sviluppare empatia, anche attraverso la personalizzazione del racconto. Quando i bambini sono piccoli, si può attirare la loro attenzione proprio attraverso l’atteggiamento empatico, utilizzando un tono di voce ricco di contrasti: prima forte e poi piano piano quasi sottovoce. Man mano che ci si rivolge ad un pubblico più grandicello, è possibile introdurre nuovi elementi nella narrazione, arricchendola di colpi di scena e di spaventi.

Insomma, acquisire una tecnica narrativa, imparare a raccontare aiuta a diventare più empatici e, in ultima analisi, ad imparare ad ascoltare. Bruno Bettelheim scriveva, ne Il Mondo Incantato, che “la narrazione deve arricchire la vita, aiutando a chiarire le emozioni e armonizzarsi con le ansie e paure“.

A proposito: su Portale Bambini puoi trovare una raccolta di storie, favole e fiabe da leggere ai bambini, nella quale abbiamo inserito i grandi classici, qualche testo della tradizione poco conosciuto e i nostri racconti. Scoprile e leggile qui: Storie, favole e fiabe per bambini.

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