Quattro idee per gestire la rabbia

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La rabbia (sotto forma di urla e strepiti, a volte vere e proprie aggressioni) è uno dei momenti più difficili da gestire in famiglia e fuori. Matthieu Ricard, maestro buddista, ha descritto la rabbia utilizzando una metafora, quella del camino:

“Quando ci arrabbiamo, se concentriamo la nostra attenzione a ciò che ci ha fatto arrabbiare, è come se continuassimo a mettere legna nel camino, alimentando il fuoco. Se invece la nostra attenzione si rivolge all’emozione stessa, è come se osservassimo il fuoco che crepita e, piano piano, si consuma”.

Come abbiamo sottolineato in un articolo sulla tecnica della nebbia (che serve appunto per gestire la rabbia), la soluzione migliore per gestire questi momenti è distrarre il pensiero dall’oggetto che ha scatenato la reazione collerica. Al contrario, riflettere sulla rabbia come emozione o distrarre il pensiero sono due strade per evitare il conflitto e mitigare il picco emotivo.

QUATTRO IDEE PER GESTIRE LA RABBIA

Perché la rabbia va gestita? Naturalmente, per evitarne i danni! Un bambino in collera rischia di essere pericoloso per se stesso e per chi gli sta vicino. Tuttavia, l’educazione emotiva ci insegna a non trascurare questo sentimento: esercizi come la mindfulness del caminetto e l’abbraccio holding sono utili per sperimentare la rabbia come emozione, spostandola dal suo bersaglio originale.

Accanto a queste tecniche, prova a parlare di rabbia direttamente con i bambini, magari dopo qualche ora: aiutali a capire cosa gli è successo, a descrivere le loro sensazioni e a riflettere su come queste siano naturali e si possano gestire senza problemi.

DISTRAZIONE

La strada migliore per controllare la rabbia è quella di sviare il pensiero distraendo il bambino da ciò che ne ha provocato la collera. Puoi provare tante strade diverse:

  • un indovinello divertente
  • una storia avvincente
  • il gioco
  • un lavoretto creativo

Ti abbiamo elencato le nostre preferite, ma ci sono davvero tanti modi diversi per distrarre un bambino catturando la sua attenzione; l’importante è crederci e riuscire a coinvolgerlo.

Naturalmente non è sempre possibile distrarre il bambino: pensa ad un momento di rabbia al supermercato; magari il bambino ha adocchiato qualcosa e tu non puoi o non vuoi prenderlo. La regola d’oro, in questi casi, è evitare quanto più possibile le situazioni di stress, specialmente quando poi non potremmo imporci, finendo per assecondare la rabbia del bambino.

MINDFULNESS

Tra gli obiettivi principali della mindfulness c’è proprio quello di riuscire a gestire la rabbia in modo ottimale, senza “nasconderla”, al contrario, evitando che possa danneggiare noi e chi ci sta intorno.

Riprendendo la metafora con cui abbiamo aperto l’articolo, un esercizio ispirato alla mindfulness da provare è quello del caminetto: “L’aria entra, l’aria esce… senti l’aria nella pancia… senti che si rilassa il viso… rilassa le spalle… la pancia…adesso immagina di essere un fuocherello che scoppietta allegramente nel caminetto. La fiamma danza di qua e di là, rossa e gialla; il fuoco scoppietta mentre, poco alla volta, divora la legna e la trasforma prima in carbone nero e poi in cenere. Ad ogni respiro un altro ciocco di legno è consumato dal fuoco, finché non resta che cenere. Adesso, fai tre respiri profondi e infine apri gli occhi: il fuoco nel caminetto si è spento.”

ATTIVITÀ FISICA

Abbiamo già sfatato il mito dello “sfogo della rabbia”: pensare di avere di fronte la persona o lo stimolo che ci ha fatto perdere le staffe non è mai una buona soluzione.

Può servire invece fare dell’attività fisica, in modo tale da distrarre i pensieri concentrandosi sullo sforzo fisico. Una passeggiata potrebbe essere più che sufficiente, anzi, nella maggior parte dei casi è un toccasana e permette di tornare a casa più sereni e rilassati di prima.

HOLDING

Un abbraccio fermo e deciso, per trasformarci in una sorta di contenitore per la rabbia del bambino. Per approfondire questa tecnica affascinante ti consigliamo di leggere il nostro articolo sul metodo Holding.

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