L’importanza del tempo condiviso

educazione relazioni tempo condiviso

Tra le sue “sette regole d’oro” per educare i bambini, il neuropsichiatra Giovanni Bollea ci ha parlato di tempo condiviso.

Quella che conta è l’intensità, non la quantità di tempo passato con i bambini. I primi venti minuti del rientro a casa dal lavoro sono fondamentali. Devono essere dedicati al colloquio e alle coccole. E non certo a chiedere dei compiti o dei risultati“.
Giovanni Bollea

Se ci pensi, la sua proposta è assolutamente modesta: venti minuti di gioco, venti minuti al giorno da dedicare ai propri figli. Eppure, per la maggior parte di noi, anche questo piccolo impegno temporale è impossibile. L’intuizione di Bollea, peraltro, trova riscontro nelle successive indagini scientifiche: il tempo di qualità, per i figli, non è tempo speso in attività costose o mirabolanti. È semplicemente tempo condiviso praticando qualche attività insieme: costruzione di lavoretti creativi, lettura di favole e fiabe. Oppure, come suggerisce la “regola d’oro”, dedica quel tempo alle coccole e alla conversazione.

Oggi ti lanciamo una piccola sfida: prova a mettere in pratica quest’abitudine per sette giorni. Sette per venti fa centoquaranta: poco più di due ore suddivise nell’arco della settimana. E ricorda un’altra regola d’oro: perché il tempo trascorso con i propri bimbi sia tempo di qualità, è necessario dimenticarsi dello smartphone. Mettilo via.

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