LA TEORIA DELLA CASUALITA’ PIANIFICATA

Abbiamo già spiegato l’importanza di lavorare sui punti di forza invece di focalizzarsi sulle debolezze. Tuttavia, qualcuno potrebbe ancora obiettare: perché cambiare? Perché affidarsi all’incertezza e all’imprevisto? La risposta è semplice: il cambiamento è uno degli strumenti migliori per lavorare sui propri punti di forza.

Com’è possibile? Te lo spiegheremo utilizzando una teoria scientifica: stiamo parlando della teoria della casualità pianificata ( formulata nel 1999 dagli psicologi Krumboltz, Mitchell e Levin).
Questa teoria è stata portata con successo in molte grandi aziende americane, generando una piccola rivoluzione nel mondo del counselling professionale e dello sviluppo della carriera. Secondo la teoria della casualità pianificata, l’esplorazione genera eventi casuali che potrebbero rendere migliore la vita degli individui e le loro competenze; questi eventi casuali potrebbero inoltre rendere capaci gli individui di afferrare opportunità altrimenti precluse. Questa teoria è fondamentale per la crescita personale; infatti, ci dice, in parole povere, che dal cambiamento potrebbe nascere qualcosa di buono (che non potremmo ottenere altrimenti) e che tutti noi possiamo farci “esploratori”, ovvero ricercatori del cambiamento. Si tratta di una formulazione scientifica di quella che viene definita “serendipità“.

Quando parliamo di sviluppare i punti di forza, ci riferiamo ad una serie di competenze utili per la vita personale e professionale. Questi punti di forza sono stati definiti in modi diversi nelle diverse epoche dell’uomo: gli antichi greci le chiamavano aretè, i cristiani virtù, alcune teorie psicologiche le hanno poi definite competenze, prima che gli psicologi positivi rispolverassero l’antica concezione di virtù.
Il problema delle virtù/competenze è che non sempre abbiamo a disposizione un percorso lineare per svilupparle; questo è dovuto al fatto che le nostre scuole non insegnano la virtù direttamente e neppure la società lo fa. Sono fondamentali per vivere in modo felice e rispettoso, eppure vengono tenute ai margini della società.
La verità è che tutti noi, a livello intuitivo, comprendiamo l’importanza delle virtù, eppure le diamo per scontate. Di solito, rimangono al livello dei “buoni propositi”.
Se vogliamo far sì che le nostre virtù uscano da quel limbo mentale e divengano atto, il cambiamento è la strada più semplice ed efficace.

Nella prossima lezione scopriremo quali competenze sono necessarie per riuscire ad affrontare il cambiamento con successo.

FONTI

  • Laudadio A., Mancuso S., Manuale di psicologia positiva, Franco Angeli, 2015

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