L’importanza della musica per i bambini

Chi ha detto che la musica è solo un passatempo? O una materia “minore” a scuola?

LA MUSICA A SCUOLA? INNALZA IL Q.I.

Un’ora di musica ogni settimana non è affatto una perdita di tempo. Addirittura, secondo Glen Schnellenberg, psicologo dell’università di Toronto, i bambini che vanno a lezione di musica diventano più intelligenti. Lo studioso, già nel 2005 aveva condotto uno studio su 144 bambini rilevando che chi frequentava lezioni di musica aveva un Q.I. più elevato di chi frequentava le lezioni di teatro e di chi non faceva nessuna delle due cose (per qualche numero in più sullo studio, il Corriere ne aveva parlato).

La questione ancora da risolvere – prosegue Schnellenberg – è se si tratti di un effetto specifico della musica o di un’azione più generale degli stimoli intellettuali. I nostri risultati mostrano che la musica ha un effetto maggiore e più duraturo delle altre attività, ma suggeriscono che comunque certi stimoli possono dare benefici non trascurabili, come è stato per i bambini che hanno seguito il corso di teatro.

Ma come dovremmo leggere questo dato? Attenzione, non sottovalutiamo mai la lettura dei dati. Nessuno studio scientifico può cambiarci la vita (o quella dei bambini); tuttavia, sono validi strumenti per analizzare la realtà. Sicuramente, evitando di farci prendere dalla smania di iscrivere i bambini ai corsi di musica! Abbiamo detto fin troppo spesso che l’eccesso di corsi e lezioni extra-scolastiche finisce per inibire i più piccoli, impossibilitati a vivere dei momenti davvero “bambini”.

Tuttavia, questo studio sui benefici della musica, che va a sommarsi a una mole davvero notevole (basta digitare su Google: “benefici della musica” per trovare migliaia di pagine di approfondimento e studi sul tema), ci indica chiaramente una cosa: non è vero che l’arte è una perdita di tempo. L’arte è formazione della persona, della sua intelligenza e della sua anima.  Ci aiuta a vivere meglio e non dovremmo trascurarla.

RISCOPRIAMO LE ARTI

Purtroppo viviamo in un’epoca ingegnerizzata ai massimi livelli, in cui non esiste innovazione che non passi dai circuiti di un robot o un computer. Anche la scuola si è dovuta orientare in questo senso, proponendo un numero sempre maggiore di curricoli e laboratori “tecnici”. Lo studio del dott. Schnellenberg risale a 12 anni fa, non è certo una novità, eppure quale ruolo rivestono le attività musicali se confrontate, ad esempio, a quelle informatiche?

Eppure manca qualcosa: l’attenzione allo sviluppo della persona, alla formazione e al benessere. La crescita interiore di ciascuno di noi, quella che ci rende donne e uomini di valore, non passa attraverso la meccatronica, ma attraverso l’arte di riscoprirsi. Arte che, paradossalmente, si apprende molto più in fretta (e meglio) attraverso la musica, il disegno o la filosofia.

In questo senso, vale la pena sottolineare una differenza, tra l’acquisizione di saperi e abilità (ad esempio, saper utilizzare un pc per…), che non incidono in profondità sullo sviluppo della persona, e la formazione, che al contrario ristruttura l’Io, generando un cambiamento stabile. Le abilità tecniche, per quanto importanti, non sono in grado di produrre benessere, la formazione sì!

Ecco perché ci piace pensare ad un’altro tipo di innovazione: quella capace di restituire un ruolo di rilievo all’interno della scuola e delle famiglie alle arti creative. Oggi, riflettendo sull’arte al centro, vi proponiamo queste belle parole di Bach:

La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori.
Johann Sebastian Bach

L’arte forse non ci renderà più ricchi, ma sicuramente più felici. Esprimersi, trovare colori, note, forme e sapori per le nostre emozioni e i nostri conflitti interiori è un passo verso il loro superamento. Ecco perché, oggi ti proponiamo di ritagliarti un momento artistico quotidiano.

Non importa quale: ciascuno deve seguire il cuore. Potresti realizzare un piccolo zentangle (ci vogliono solo 15 minuti) o metterti al pianoforte. L’importante è abituarti all’espressione artistica, trasmettendone il valore ai bambini.

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