Maschere in cartapesta: come a Venezia!

Ogni Carnevale, a Venezia, si rivive la magia della “la città delle maschere”. Come saprete, le elaborate maschere veneziane sono note in tutto il mondo per la loro bellezza e complessità. Affascinati dalla loro bellezza, oggi vogliamo provare a realizzarle con voi, utilizzando la cartapesta.

Se invece non avete voglia di cimentarvi con colla vinilica e fogli di giornale, tenete conto che, in alternativa, esistono in commercio delle maschere già pronte per essere dipinte. Le trovate nei colorificio o online, su Amazon.it.Prima di passare alla lavorazione, vi raccontiamo qualcosa di più sulle principali maschere veneziane.

LE MASCHERE A VENEZIA

Le maschere veneziane risalgono al XIII secolo e furono per secoli molto popolari, La tradizione vuole che le maschere potessero essere indossate tra il 5 ottobre e Natale (25 dicembre), il giorno di S. Stefano (26 dicembre), il Martedì Grasso (la 7° settimana prima della Pasqua) e alla festa dell’Ascensione (39 giorni dopo Pasqua).

In pratica, i veneziani trascorrevamo buona parte dell’anno con il volto mascherato! Successivamente le leggi divennero più rigorose e il periodo di tempo in cui uno poteva indossare una maschera in pubblico fu diminuito. Ma quali erano i personaggi più in voga? Ecco una carrellata.

Bauta

Questa maschera veniva usata esclusivamente dagli uomini e copriva tutto il viso, offrendo all’indossatore l’anonimato totale. Anche oggi, il mento sporgente consente a chi la indossa di parlare, mangiare e bere senza dover rivelare la propria identità. il costume completo includeva un tricorno ed un mantello nero. Nel XVIII secolo i cittadini dovevano obbligatoriamente indossare questa maschera, insieme al costume, quando prendevano decisioni politiche. Questo permetteva a tutti di agire via anonimato.

Moretta / Servetta Muta

La moretta o servetta muta era destinata alle aristocratiche o nobildonne. La mascherina nera non riproduce alcun lineamento del volto e, in particolare, non ha nemmeno la bocca. Nella versione originale l’indossatrice doveva tenere la maschera sul volto stringendo fra i denti un bottoncino interno: per questo si chiamava “la servetta muta”. La maschera donava alle donne un alone di mistero.

Larva / Volto

Simile alla bauta, la larva (nel significato di “fantasma”) o volto copre tutto il viso. È senza dubbio il design più riconoscibile dato che continua ad essere usata oggi da uomini e donne.

Pantalone

Molte maschere di carnevale sono riprese dai personaggi della Commedia dell’arte. Il nome Pantalone significa letteralmente “colui che porta i pantaloni”. Questa maschera è caratterizzata da una fronte corrucciata e dal lungo naso adunco.

Arlecchino

Anche questa maschera è ripresa dalla Commedia dell’arte. Il personaggio di Arlecchino fa la controparte di Pantalone. 

Zanni

Un altro personaggio classico del teatro italiano, lo Zanni, viene considerato il sempliciotto, con una fronte bassa ed un lungo naso.

Colombina

La maschera può essere fissata con un nastro o tenuta con un bastoncino. È possibile che questa maschera sia divenuta popolare più recentemente, poiché non esistono documenti storici o dipinti raffiguranti questa maschera indossata per il Carnevale.

Gnaga

Nessuno di quelli che indossavano questa maschera poteva essere arrestato, perché stava semplicemente recitando un ruolo. Stando così le cose, chi indossava la maschera Gnaga poteva lanciare richiami ai gatti insieme a commenti osceni ai passanti e rimanere impunito.

Medico della Peste

La maschera del medico della peste fu ideata nel XVII secolo in Francia dal medico Charles de Lome per curare gli appestati. Gli occhi sarebbero stati coperti dal vetro a protezione. Avrebbero poi riempito il naso a becco con fiori secchi, erbe, spezie ed altri elementi aromatici, che servivano come una sorta di maschera antigas ante litteram. Anche il resto del costume serviva da protezione, tentando di fermare il contagio della malattia.

COME REALIZZARE UNA MASCHERA DI CARTAPESTA

Che vogliate rivelare la vostra vera personalità o garantirvi l’anonimato, le maschere possono essere utili e divertenti come travestimento di Carnevale,. Di seguito vi proponiamo come realizzarne una utilizzando la cartapesta. 

Cosa ci serve:

  • bacinella
  • colla vinilica
  • quotidiani vecchi
  • acqua tiepida
  • pennello
  • colori a tempera
  • elastico
  • palloncino gonfiabile
  • brillantini e strass

Come si fa:

  • Bisogna per prima cosa preparare la cartapesta. A questo proposito vi invitiamo a leggere la nostra guida dedicata con tutti i dettagli
  • Una volta creata la pasta modellabile, dovete gonfiare il palloncino ed utilizzarlo come base per appoggiare la cartapesta e modellarla, dandole la forma della maschera che preferite
  • Non dimenticate di rendere più spesse le protuberanze per naso e bocca, oltre ovviamente a lasciare dei fori
  • Dopo tre o quattro strati di carta posti solo sulla parte anteriore del palloncino e, adeguatamente incollati (meglio utilizzare per questo una soluzione di colla e acqua), è bene lasciare che l’opera riposi almeno per una notte
  • Una volta asciugata la carta pesta, fate scoppiare il palloncino con uno spillo e rimuovetelo delicatamente.
  • Ora avete la vostra maschera, che andrà rifinita con decorazioni e colori. Provate a dipingerla lasciandovi ispirare dalla vostra fantasia o dai personaggi dei fumetti e dei cartoon.

Se volete, provate a dare un’occhiata alle tipiche maschere in stile veneziano di cui vi abbiamo parlato prima, impreziosendo la vostra maschera con degli strass, oppure applicando alcuni brillantini o glitter.

 

 

 

 

 

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