SENZA MEMORIA NON C’E’ INTELLIGENZA
Recentemente, è stata cambiata l’impostazione della prova di maturità. Una speciale commissione, guidata dal linguista Luca Serianni, ha preso la – non semplice – decisione di eliminare il tema a carattere storico. Una traccia che non ha mai riscosso successo: meno dell’1% dei maturandi lo svolgeva ogni anno.
Questa decisione, il cui effetto concreto è assolutamente marginale, impatta invece sulla dignità della storia come disciplina di insegnamento. Si tratta forse dell’ennesimo colpo che viene inflitto alla storia e alla sua didattica?
LO STUDIO DELLA STORIA È FONDAMENTALE
Luigi Migliorini Mascilli, presidente della Società per lo studio della storia contemporanea, ha dichiarato sulle pagine de Il Corriere che: “La storia è la base del diritto di cittadinanza, un cittadino capace di giudizio deve avere una conoscenza storica. Non c’è società del mondo che non abbia rapporto col passato: anche nelle vite singole ricapitoliamo quanto ci è accaduto perché siamo il frutto di quegli eventi“.
La storia è lo studio delle proprie radici, senza le quali è impossibile spiegare le ali e librarsi in volo. E se la metafora poetica dovesse rivelarsi insufficiente, possiamo attingere alla psicologia per affermare che senza memoria non c’è intelligenza. Se non coltiviamo la memoria di ciò che è accaduto alle società umane del passato, ci fermeremo di fronte agli stessi ostacoli che hanno frenato i nostri antenati.
Per coltivare la memoria storica non serve certo una traccia d’esame, ma una società pensante. Insegnanti e genitori: noi abbiamo il compito di essere il terreno fertile perché la storia possa essere apprezzata. Noi abbiamo il compito di tramandare la memoria storica, di aiutare i ragazzi a pensare al futuro rielaborando in modo critico il passato.
A proposito, su Portale Bambini abbiamo raccolto un buon numero di schede per lo studio della storia alla scuola primaria. Sei una storica o uno storico? Proponici i tuoi materiali!