Ercole e la cerva di Cerinea

Ercole e la cerva di Cerinea
Terza fatica di Ercole
Testo (a cura di): Alessia de Falco, Matteo Princivalle
La terza fatica che il re Euristeo impose ad Ercole fu la cattura della cerva di Cerinea: avrebbe dovuto portarla a Micene ancora viva. Questa era una cerva consacrata alla dea Artemide, che viveva a Enoe e aveva delle magnifiche corna d’oro massiccio.
Inizialmente Ercole non voleva ferire l’animale e la inseguì per un anno intero, cercando di acciuffarla. Infine, quando la cerva si rifugiò sul monte Artemisio, Ercole la ferì con una freccia, mentre stava attraversando un fiume; se la caricò sulle spalle e scese dal monte per tornare a Micene.
Mentre tornava a casa, la dea Artemide e il dio Apollo gli sbarrarono la strada: volevano impedirgli di tornare a Micene poiché aveva ferito un animale consacrato a una divinità. Ercole, però, si difese spiegando loro che si trattava di una fatica impostagli da Euristeo per volere di un’altra divinità e che, dunque, lui non aveva colpe. Persuasi gli dei poté fare ritorno a Micene e consegnò la cerva di Cerinea ad Euristeo.
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