Olimpia (usato anche nella forma Olympia) è un nome di origine greca. Deriva dal nome del Monte Olimpo (il significato del toponimo Olympos è sconosciuto), sul quale, secondo la mitologia greca, dimoravano gli dei.
Olimpia è un nome adespota. L’onomastico si può festeggiare il 1° novembre, nel giorno di Ognissanti.
Il colore legato al nome Olimpia è il verde.
La pietra portafortuna per olimpia è lo smeraldo.

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Delia è un nome di origine greca. Delia, in greco antico significa “abitante di Delo”. Venivano chiamati con questo attributo il dio Apollo e la dea Artemide, poiché erano nati, secondo il mito, proprio su quell’isola. Dal XVI secolo Delia cominciò ad essere usato come nome proprio.
Il nome Delia è adespota. L’onomastico si può festeggiare nel giorno di Ognissanti, il 1° novembre.
Il colore legato al nome Delia è il giallo.
La pietra portafortuna per Delia è il topazio.

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Rosanna è un nome composto da Rosa e Anna. Il nome Rosa è di origine latina e si riferisce al fiore della rosa. Anna invece è un nome di origine ebraica; deriva dal nome “Channah”, che significa grazia.
L’onomastico si può festeggiare il 26 luglio in ricordo di Sant’Anna o il 23 agosto in ricordo di Santa Rosa.
Il colore legato al nome Rosanna è il rosso.
La pietra portafortuna per Rosanna è il granato.

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Mariasole (usato anche nella forma Marisol) è un nome composto da Maria e Sole. Maria è un nome di origine ebraica. Deriva dal nome Maryam, che significa “principessa”. Sole invece è un nome che indica semplicemente il Sole.
Il nome Mariasole è adespota; l’onomastico si può festeggiare il 1° novembre, nel giorno di Ognissanti.
Il colore legato al nome Mariasole è il blu.
La pietra portafortuna per Mariasole è il lapislazzuli.

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Sapevate che con il feltro, ago e filo, colla a caldo e un po’ di cotone per imbottiture si possono realizzare dei simpaticissimi pupazzi a tema Halloween?



COME PROCEDERE
- Stampate i cartamodelli disponibili qui sotto
- Ritagliate su due fogli di feltro dello stesso colore due sagome, seguendo il cartamodello; saranno il fronte e il retro del vostro pupazzo.
- Con ago e filo, cucite i due fogli di feltro sagomati, utilizzando il punto festone (qui trovate un video-tutorial molto chiaro). Non dovrete cucire tutta la sagoma: lasciate una piccola apertura per riempirlo con il cotone per imbastire.
- Imbastite il pupazzo con il cotone, riempendolo fino a raggiungere la consistenza che desiderate.
- Completate la cucitura della sagoma, chiudendola.
- Ritagliate i dettagli del vostro pupazzo (occhi, denti, etc.) e fissateli con la colla a caldo.
ACQUISTARE I MATERIALI
Se avete una merceria di fiducia, potete recuperare lì tutti i materiali. Se preferite, potete acquistarli online. Noi abbiamo preparato una “lista della spesa” con alcuni prodotti che abbiamo testato e che riteniamo validi:
- Ovatta per imbottitura
- Fogli di feltro (nella confezione che vi suggeriamo ci sono 60 fogli di 60 colori diversi; tuttavia, per realizzare i pupazzi occorrono 2 fogli per colore; quindi, occorreranno 2 confezioni. L’alternativa è comprare i singoli fogli di feltro in una merceria o in un negozio di belle arti o hobbistica)
- Pistola per colla a caldo con stick di colla (economica, adatta se, come noi, realizzate qualche lavoretto ogni tanto e non avete pretese “professionali”).
CARTAMODELLI
Di seguito potete trovare i cartamodelli per realizzare i pupazzi di feltro a tema Halloween. Sotto ciascun modello troverete il link per scaricare il file PDF stampabile.

Cliccate qui per scaricare il cartamodello di questo pipistrello.

Cliccate qui per scaricare il cartamodello di questa zucca.

Cliccate qui per scaricare il cartamodello di questo fantasmino.
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Care maestre e cari maestri, mi è capitato spesso, in questo periodo, di ricevere lettere o telefonate da qualcuno di voi. La domanda che mi viene rivolta con maggiore insistenza è: “Come facciamo a insegnare, in tempi come questi?”. I sottintesi alla domanda sono molti: il ritorno del “maestro unico”; classi sempre più affollate; bambini e bambine che provengono da altre culture e lingue e non sanno l’italiano etc. Anch’io, come voi, soprattutto nei primi anni della mia attività di maestro, mi ponevo interrogativi analoghi. Ho cominciato ad insegnare subito dopo la guerra. Le classi erano molto numerose. Capitava anche di avere bambini e bambine di età diverse. Forse qualcuno di voi ha la brutta sensazione di lavorare come dopo un conflitto: in mezzo a macerie morali e culturali, a volte causate dal potente di turno – ce n’erano anche quando insegnavo io – che pensa di sistemare tutto con qualche provvedimento d’imperio. I vecchi contadini delle mie parti dicevano sempre che i potenti sono come la pioggia: se puoi, da essa, cerchi riparo; se no, te la prendi e cerchi di non ammalarti e, magari, di fare in modo che si trasformi in refrigerio e nutrimento per i tuoi fiori. Il mio augurio per il nuovo anno scolastico è questo: non sentitevi mai da sole e da soli! Prima di tutto ci sono i bambini e le bambine, che devono essere nonostante tutto al centro del vostro lavoro e che, vedrete, non finiranno mai di sorprendervi. Poi ci sono altre e altri che, come voi, si stanno chiedendo in giro per l’Italia quale sia ancora il senso di questo bellissimo mestiere. Capitò così anche a me, anche a noi. Cercammo colleghe e colleghi che si ponessero le nostre stesse domande e fu così che incontrammo Giuseppe Tamagnini, Giovanna Legatti, Bruno Ciari e altre e altri con i quali costruimmo il Movimento di Cooperazione Educativa. Poi ci sono anche i genitori e le zie e i nonni dei vostri alunni e delle vostre alunne, che possono darvi una mano, se saprete, anche insieme a loro, rendere la scuola un luogo accogliente e bello, in cui ciascuno abbia il piacere e la felicità di entrare e restare assieme ad altri. Non dimenticate che davanti al maestro e alla maestra passa sempre il futuro. Non solo quello della scuola, ma quello di un intero Paese: che ha alla sua base un testo fondamentale e ricchissimo, la Costituzione, che può essere il vostro primo strumento di lavoro. Siate orgogliosi dell’importanza del vostro mestiere e pretendete che esso venga riconosciuto per quel moltissimo che vale.
Un abbraccio grande. Mario Lodi
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