Figli felici: cos’è la genitorialità positiva?

genitorialità positiva

I periodi dell’infanzia e dell’adolescenza sono tra i momenti più delicati nella vita della persona. Soprattutto l’infanzia, è una tappa davvero fondamentale per insegnare ai propri bambini che essi sono degli individui che meritano rispetto, fiducia, con caratteristiche uniche e inimitabili che vanno rispettate e messe in risalto.

Negli ultimi anni, come spiega il portale italiano di riferimento per la consulenza psicologica PsicologiOnline.net, si sente sempre più parlare di una pratica che viene chiamata in inglese positive parenting, ovvero genitorialità positiva. Ma cosa significa realmente essere genitori positivi con i propri figli?

Genitorialità positiva significa entrare in stretta sintonia con il bambino, interpretando i suoi bisogni, la sua comunicazione non verbale, accogliendo le sue paure per poi rilasciare un sentimento di fiducia, ascolto e una sensazione che permetta al bambino di capire che il genitore è presente per supportarlo e accompagnarlo nel difficile compito di crescere, senza far sentire il bambino giudicato o intimorito. Questi comportamenti genitoriali favoriscono la capacità del bambino di sentirsi un essere unico, amato e sicuro nel momento in cui deve andare per il mondo ad esplorare e ad apprendere.

ESSERE GENITORI SIGNIFICA ESSERE IN UNA RELAZIONE

Nel momento in cui si diventa genitori, si entra a far parte di una relazione, ovvero un processo in cui ci sono sempre due parti coinvolte. Bisogna sempre tenere in cosiderazione che sia l’accudente che l’accudito sono persone ognuna con le proprie esperienze, i propri vissuti, emozioni, paure, pensieri, gioie e aspettative.

Ovviamente il genitore deve essere una guida autorevole per i propri figli, ma per una sana e corretta relazione genitore-bambino nessuno dei due deve prevalere sull’altro, deve esserci ugualmente spazio sia per i bisogni del grande che del più piccolo.
Nella relazione genitore-figlio, le punizioni e i ricatti non funzionano poiché a lungo andare il bambino inizierà ad usarli contro il genitore, aumentando in tal modo il sentimento di frustrazione ed impotenza nel seguire il proprio ruolo genitoriale.

L’IMPORTANZA DI FORNIRE UN ACCUDIMENTO RESPONSIVO

La responsività è la capacità di ognuno di noi a rispondere in modo adeguato alle necessità del bambino, riuscendo quindi a capire quali sono i bisogni espliciti ed impliciti del piccolo. È davvero importante che il genitore fornisca un’immagine al bambino positiva, di apertura e di punto di riferimento.
Per essere responsivi e dare un feedback positivo al piccolo, i genitori devono rispondere adeguatamente all’azione intrapresa dal bambino con espressioni del viso e risposte vocali di incoraggiamento e affermazione. Con questo esempio si può comprendere come l’accudimento responsivo si metta in pratica fin da subito e non solo nel momento in cui si hanno figli un po’ più grandi.
Il genitore-osservatore deve riuscire a comprendere quali sono le esigenze e le necessità dei bambini anche quando queste non sono espressamente palesate (ho freddo, sete, mi scappa la pipì, voglio andare a dormire). Così facendo il bambino si sentirà accolto, protetto e riuscirà a percepire il genitore pronto ad accogliere i suoi bisogni. Un atteggiamento responsivo permette al bambino di sviluppare un attaccamento sicuro che gli permette di esplorare il mondo in sicurezza, avere fiducia negli altri, saper contare sulla propria autostima e soprattutto essere conscio che potrà sempre contare sui propri genitori.

SAPER GESTIRE LE EMOZIONI

Il positive parenting mette l’accento sul fatto che i genitori per mettere in atto la genitorialità positiva devono saper gestire le emozioni; in questo modo anche i più piccoli riusciranno, in determinate situazioni di stress, a reagire con maggiore calma e lucidità poiché hanno visto i genitori comportarsi in quel determinato modo.
Il compito del genitore è quello di riuscire a sviluppare nel proprio bambino la capacità di problem solving, ovvero di risoluzione dei problemi. Questo metodo aiuta i bambini a pensare con la propria testa, con lucidità e fermezza. Inoltre, permetterà loro di essere da grandi degli individui che mirano a trovare la soluzione migliore possibile.
Il problem solving permette di riuscire a gestire le emozioni, sia quelle positive che quelle negative, aiutando i bambini a chiedere aiuto quando ne sentono necessità ma soprattutto capire quando sono gli altri ad avere bisogno di aiuto. Infatti il fine ultimo di essere genitori e il reale obiettivo educativo non è quello di essere il genitore perfetto ma un genitore con pregi e difetti, accettandosi con le proprie forze e debolezze.

QUALI SONO LE CARATTERISTICHE CHE CONTRADDISTINGUONO IL POSITIVE PARENTING?

Sono 7 le caratteristiche della genitorialità positiva che si possono applicare alla vita di tutti i giorni e durante le interazioni genitore-bambino, anche durante i momenti più difficili e ostili.

  • Saper fornire linee guida in relazione all’età, insegnando a regolare i propri sentimenti e a gestire le emozioni
    Un esempio per il genitore è quello di ascoltare il bambino, incoraggiarlo di fronte alle difficoltà e motivarlo dimostrando che l’adulto ha fiducia in lui. Inoltre il genitore deve avere il giusto equilibrio tra dolcezza e fermezza proponendo limiti e attività adeguati all’età e al comportamento del bambino.
  • Empatia: mettersi nei panni del bambino cercando di immaginare il suo punto di vista
    Il genitore deve il più possibile cercare di vedere il mondo con gli occhi di un bambino al fine di comprendere al meglio la sua prospettiva e il suo punto di vista. Grazie all’empatia, il genitore riesce a comprendere i sentimenti che sono alla base di determinati comportamenti. In aggiunta a ciò, si aiuta il bambino ad essere empatico a sua volta verso gli altri e a risolvere i conflitti e le problematiche in maniera positiva.
  • Rispondere in modo efficace ai bisogni del bambino
    Per un genitore, saper rispondere con sensibilità ai bisogni dei bambini è un grandissimo traguardo. Essere un punto di riferimento e saper dimostrare affetto sono due aspetti fondamentali. In particolare, l’affetto è importantissimo nel rapporto genitore-bambino, tenendo conto che per affetto si intende protezione sia fisica che emotiva.
  • Ritagliarsi un po’ di tempo per stare con i propri figli
    I momenti di connessione con il proprio figlio sono da considerarsi dei momenti preziosi in cui il bambino e il genitore sono strettamente connessi e dedicano del tempo solo per loro stessi. Il bambino, anche se molto piccolo, sa riconoscere se il tempo trascorso con lui, seppur poco, è di qualità e inoltre riesce altrettanto bene a percepire la noia e la frustrazione. Pertanto, è preferibile che il genitore quando dedica un po’ di tempo alle coccole e ad ascoltare i vissuti del bambino sia totalmente concentrato su di esso. In questo modo il bambino sentirà di essere connesso all’adulto, aprendo i suoi sentimenti, esprimendo le sue paure, i timori, le gioie e le speranze.
  • Il genitore deve agire come un modello
    I bambini apprendono per imitazione e di conseguenza è fondamentale che il genitore dia il buon esempio, sopratutto in situazioni conflittuali e di tensione. Pertanto, se i genitori sono i primi a comportarsi in maniera maleducata, nervosa e ad urlare, il bambino tenderà ad assumere l’adulto come modello e cercherà di comportarsi in maniera identica a lui non appena sarà un po’ più grande. Tuttavia, se si adotta un modello di genitorialità positiva e si insegna a risolvere i momenti di tensione e di conflitto gestendo la rabbia con lucidità, il bambino una volta cresciuto dimostrerà di riuscire a gestire lo stress nel modo ottimale che l’adulto ha insegnato.
  • Agevolare i bisogni del bambino celebrando il suo impegno
    Ogni persona quando diventa genitore ha spesso delle aspettative molto alte nei confronti dei propri figli. Il positive parenting aiuta il genitore a comprendere che bisogna amare i propri bambini con le loro caratteristiche e con le loro speciali inclinazioni, anche se queste non combaciano con quelle desiderate. Bisogna cercare di celebrare l’impegno dei figli nelle attività anche se queste non portano a risultati eccellenti e da primi della classe. Mostrare orgoglio per lo sviluppo e gli apprendimenti dei bambini li porteranno a sviluppare l’autostima e a credere in se stessi, riuscendo in tal modo ad affrontare le sfide della vita e a superarle.
  • Essere genitori in costante apprendimento
    Il ruolo di genitori è un percorso costante di crescita. I genitori, in un certo modo, crescono insieme ai figli, sbagliando e imparando continuamente. Questo processo di apprendimento può non essere sempre facile ma tuttavia è una parte del percorso di crescita. Il bambino non è alla ricerca di un genitore perfetto, invincibile, che non sbaglia mai, ma ha bisogno di genitori consapevoli del proprio ruolo che sappiano essere un punto di riferimento per il piccolo, consapevole dei propri pregi e difetti e anche dei pregi e difetti del figlio.

Ecco un’infografica per riassumere e chiarire ciascuno di questi punti:

In conclusione, il positive parenting permette al genitore di porre obiettivi a lungo termine poiché il modo in cui un genitore educa il proprio bambino gli permetterà di essere a sua volta un modello da imitare una volta diventato adulto ma soprattutto un individuo dotato di autostima, fiducia in se stesso e negli altri e in grado di prendere le decisioni in modo autonomo. Questo significa crescere figli felici e consapevoli della loro unicità.

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