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Miti sulla creazione del mondo

miti sulla creazione del mondo

I miti sulla creazione del mondo sono chiamati anche miti cosmogonici e ci raccontano, attraverso una narrazione fantastica, come nacque la Terra così come la conosciamo. Questi miti sono racconti affascinanti e, soprattutto, universali: tutti i popoli del mondo e tutte le culture hanno i propri miti sulla creazione e questi sono straordinariamente simili tra loro. Tale similitudine ci aiuta a capire il valore sociale del pensiero narrativo: la storia dell’umanità nasce dalle storie ed è attraverso le storie.

Tre volte sulla Terra. Il mito di Doondari

Mito della creazione raccontato dai nomadi Fulani (popolazione dell’Africa sub-sahariana)

Doondari fu il Creatore.
In principio, Doondari scese sulla Terra e creò una pietra, che creò il ferro, che creò il fuoco, che creò l’acqua, che creò l’aria.
Doondari scese di nuovo sulla Terra e plasmò questi cinque elementi per creare l’uomo.
Poiché l’uomo era troppo arrogante, Doondari creò la cecità. Quando anche la cecità divenne arrogante, Doondari creò il sonno. Quando anche il sonno divenne troppo arrogante, Doondari creò le preoccupazioni. Quando, infine, anche le preoccupazioni degli uomini divennero troppo arroganti, Doondari creò la morte. Ma anche la morte divenne arrogante, tanto arrogante da sfidare il Creatore.
Così Doondari, discese sulla Terra per una terza volta, assumendo le sembianze di Gueno, l’eroe immortale, e sconfisse la morte.

Il mito cinese di Pangu

In principio nell’universo non esisteva nulla, solo il caos. Nel caos, tuttavia, si formò un uovo, che rimase dormiente per diciottomila anni. All’interno dell’uovo, lo yin e lo yang si mescolarono in modo così perfetto che ad un certo punto, senza che l’uovo si schiudesse, ne nacque Pangu: un essere gigantesco, con due grandi corna.
Pangu desiderò creare la Terra: con un’ascia distrusse l’uovo cosmico e da esso nacquero la Terra e il Cielo. Per diciottomila anni Pangu si mise tra Terra e Cielo per tenerli separati; ogni giorno la Terra si faceva più bassa e il Cielo più alto e ogni giorno Pangu cresceva insieme alla distanza tra loro. Pangu non affrontò questa fatica da solo; quattro animali leggendari lo aiutarono a separare il Cielo e la Terra: la tartaruga, la fenice, l’unicorno e il dragone.
Infine, Pangu terminò la sua creazione: i suoi occhi divennero il Sole e la Luna, la sua voce divenne il tuono, il suo respirò formò il vento. Le sue corna e il suo corpo divennero alte montagne e così la Terra diventò così come noi la conosciamo.

Haido-Hwedo: il serpente cosmico

Mito della creazione raccontato dai Fon (etnia africana del Benin)

In principio esisteva solo Haido-Hwedo, il serpente cosmico.
Quando nacque Mawu-Lisa, il Creatore, Haido-Hwedo diventò il suo servitore e trasportò Mawu-Lisa lungo tutto l’Universo, tenendolo nella sua bocca, con le fauci spalancate. Quando Mawu-Lisa creò la Terra, Haido-Hwedo si attorcigliò intorno ad essa e dentro di essa. Ancora oggi il serpente cosmico custodisce la Terra e mantiene l’equilibrio. Haido-Hwedo è invisibile, ma talvolta possiamo vederlo anche noi: quando la luce del Sole attraversa l’acqua, appare all’uomo sotto forma di arcobaleno.

Il mito greco della creazione

In principio era il Caos, al di là del tempo e dello spazio. All’improvviso comparve Gea, la madre Terra, che generò Urano, il cielo. Sempre Gea, generò anche Ponto, il mare primordiale. Da Urano e Gea nacque una stirpe di Titani, uno dei quali, Crono (il tempo), ferì il padre e prese il suo posto. Crono, proseguì l’opera di creazione della Terra che, sotto il suo regno, visse l’età d’oro. Il mito prosegue poi con il regno di Zeus, che uccise suo padre Crono dando inizio a un nuovo regno.

Il mito giapponese della creazione

Secondo gli Ainu (una popolazione del Giappone dalle origini misteriose, che abita le isole a Nord del paese), fu la divinità Kamui a creare il nostro mondo: Kamui plasmò il mondo come un oceano adagiato su una trota gigantesca; poi, inviò un messaggero che fece emergere le isole. Gli animali che vivevano con Kamui, guardando quel mondo meraviglioso, convinsero la divinità a farli abitare sulla Terra. Kamui, per completare la sua creazione, modellò i primi uomini, gli Ainu, con il corpo di terra e i capelli d’erba.

Il mito ebraico della creazione

In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno. Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno. Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona. E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne: la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno. Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne: Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno. Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno. Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne: Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra». Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno. Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.

Il mito della creazione nell’Antico Egitto

All’inizio c’erano solo le acque del caos, sovrastate dal buio e dal silenzio. Otto creature, con la testa di rana i maschi e di serpente le femmine, nuotavano nelle acque del caos, prima della creazione. Le creature poi si fusero, formando il Grande Uovo. Dopo un tempo lunghissimo, il guscio si ruppe ed apparve il Creatore, padre e madre di tutte le cose, fonte di ogni vita, il dio Sole. Le due metà del guscio separarono le acque del caos ed il Creatore le fece diventare il mondo. Mentre giaceva nell’abisso delle acque, il Creatore si sentiva molto solo e voleva abitare con altri esseri il nuovo mondo. Così i pensieri del Creatore divennero gli dei e tutte le altre cose del mondo e le sue parole diedero vita alla terra.

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Tag: miti sulla creazione del mondo, miti della creazione

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