“ODIO IL CELLULARE DELLA MAMMA”

Cosa succede quando in un tema in classe un alunno scrive che detesta gli smartphone perché i suoi genitori sono sempre al cellulare? È accaduto in una scuola primaria della Louisiana, negli Stati Uniti. La traccia era particolare: “Descrivi un’invenzione che non ti piace”. Ben 4 bambini della classe hanno indicato lo smartphone come invenzione terribile. La cosa non sorprende.

Questo fatto, che si accosta alla protesta di un gruppo di bimbi tedeschi contro gli smartphone dei genitori, ci invita a considerare il problema della tecnologia sotto una luce diversa: spesso parliamo dei fenomeni di dipendenza nei bambini e nei ragazzi. Ma cosa dovremmo dire dei genitori?

Cominciamo con una considerazione: per i bambini la tecnologia è un ripiego. Se c’è un adulto disponibile ad ascoltarli o a giocare con loro, saranno naturalmente propensi a scegliere l’adulto. Lo smartphone viene dopo: è una reazione alla solitudine; se vivi con dei genitori che trascorrono la loro giornata dietro uno schermo, è inevitabile che finisca per farlo anche tu.

Se riusciamo a costruire una routine condivisa e soddisfacente, lo smartphone resterà nel cassetto. Le nostre armi migliori per combattere questi dispositivi “diabolici” sono i giochi in scatola, i racconti e perfino gli indovinelli. Abbiamo tante possibilità di trascorrere il tempo veramente in compagnia. Non barrichiamoci dietro una chat o un social network: i nostri bambini hanno bisogno di noi.

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